Primo lunedì dopo la frana, tutti in coda dalla Valsassina verso Lecco

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Con la nuova Lecco-Ballabio chiusa, Forti disagi sulla vecchia strada. Code fino in Valsassina

Lunghi tempi di percorrenza, quasi un’ora da Ballabio a Lecco senza mezzi pensanti

 

BALLABIO – Parte male – e difficilmente sarebbe potuta andare diversamente – la prima giornata di rientro a scuola e lavoro dopo la frana che ha costretto alla chiusura della nuova Lecco Ballabio, il raccordo che collega la SS36 da Lecco alla Valsassina: lunghe code per chi proprio da Ballabio si sposta verso il capoluogo con tempi di percorrenza che sfiorano l’ora per raggiungere Laorca.

Code questa mattina a Ballabio verso Lecco, ore 7,30

La decisione delle istituzioni locali, a fronte della chiusura della nuova strada, è stata quella di stabilire delle fasce orarie di salita e discesa per i mezzi pesanti per evitare che si incrociassero lungo lo stresso percorso che si snoda per il rione: dalle 4.30 alle 6.30 è stata consentita la discesa dei camion dalla Valsassina verso Lecco, alle 8,30 fino alle 10.30 la risalita e così’ via durante la giornata (nell’articolo precedente tutte le informazioni).

Alle 8.40 a Malavedo

Fasce di garanzia sono state previste durante l’orario di entrata e uscita dagli studenti dalle scuole ma questo non è bastato, nel primo lunedì, a scongiurare gli enormi disagi che si sono visti in mattinata sulla vecchia direttrice: circa 45 i minuti che sono stati necessari agli automobilisti in arrivo da Ballabio per giungere alle soglie del capoluogo, più di un’ora per chi partiva da Cremeno.

Tutto questo durante le fasce di garanzia, senza la presenza dei camion sulla strada, invitati a stazionare nella zona del Bione in attesa del ‘semaforo verde’ per i mezzi pesanti.

Dopo le 8.30, la situazione della viabilità si è rilevata essere molto variabile a seconda degli intoppi causati dai mezzi pesanti durante il loro percorso, con momenti in cui il traffico scorre senza grossi problemi e altri in cui invece ci si ritrova nuovamente in coda.

 

E’ il primo giorno di passione e potrebbe non essere l’unico: per la riapertura del raccordo, come annunciato, si prospettano tempi lunghi, con tutta probabilità si dovrà attendere oltre un mese.