LECCO – Niente da fare: anche la seconda asta pubblica indetta per la vendita palazzo Ghislanzoni, l’edificio al civico 51 di via Roma, è andata deserta. Dopo la prima gara andata deserta ai primi di agosto, il Consiglio Comunale aveva deliberato di ridurre l’importo a base d’asta ad euro 3.400.000, rispetto alla cifra a base di gara iniziale di euro 3.980.000.
Un importo che non ha reso comunque appetibile lo storico immobile in centro Lecco, per diversi anni sede degli uffici comunali e poi delle associazioni cittadine. A scoraggiare eventuali acquirenti potrebbero essere stati anche gli ampi lavori di manutenzione di cui lo stabile necessiterebbe, visto che ora si trova privo dei requisiti di agibilità.
Ora, come spiegato dall’Amministrazione comunale, si procederà alla permuta con immobili di altri enti della Pubblica amministrazione oppure l’edificio potrebbe essere utilizzato come corrispettivo ai privati per la realizzazione di opere.
La mancata vendita di Palazzo Ghislanzoni ha però inevitabilmente compromesso l’attuale equilibrio di bilancio e dei vincoli del patto di stabilità, tanto che dal Comune hanno già fatto sapere che in vista ci sono “pesanti tagli alla spesa corrente”.
Saltando l’alienazione, infatti, verrebbero meno i finanziamenti per il 2° lotto dei lavori a Villa Manzoni, oltre che le manutenzioni previste per impianti sportivi e per alcuni palazzi comunali a cui erano destinati gli introiti della vendita dell’immobile.
“La prossima settimana faremo una verifica e capiremo come muoverci – fa sapere l’assessore Elisa Corti – ora è prematuro dire quali spese dovranno essere tagliate ma è evidente che se mancano le entrate queste opere, almeno per ora, verranno meno”.

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