LECCO – Sala conferenze di Palazzo Falk ancora gremita in occasione dell’incontro con Benedetta Tobagi, la scrittrice figlia del giornalista Walter Tobagi, ucciso il 28 maggio 1980 da alcuni terroristi della Brigata, che in serata per Leggermente ha presentato al pubblico il suo ultimo libro “Una stella incoronata di buio” (Einaudi): il racconto di una strage impunita, come recita indicativamente il sottotitolo, quella di Piazza della Loggia a Brescia, dove (e qui sta la coincidenza) il 28 maggio 1974 l’esplosione di una bomba durante la manifestazione contro il terrorismo neofascista provocò la morte di 8 persone, ferendone altre cento.
Uno degli aspetti sicuramente più scandalosi dell’attentato è stato il lungo iter giudiziario, che si è concluso solamente il 14 aprile 2012 con l’assoluzione in terza istanza di tutti gli imputati. Il libro, come ha spiegato l’autrice, nasce da diverse esigenze: in primo luogo quella di ricordare un periodo buio della storia contemporanea italiana, segnato da forti contrasti e di difficoltà. Ma il viaggio che Bendetta Tobagi ha voluto proporre è anche quello che si addentra nei misteri recenti della vita del nostro Paese, per cercare di andare oltre una verità incompleta e per evitare di ridurre una strage impunita semplicemente ad un luogo e a una data. “Quello che io credo manchi oggi – ha spiegato la scrittrice – è la capacità di fare una sintesi dei diversi punti di vista: se vogliamo parlare del mondo delle stragi dobbiamo per forza cercare di fare dei collegamenti tra le varie cose che vogliamo dire in proposito, che siano esse i moventi della strage, i suoi responsabili o anche le lacune che immancabilmente si presentano. In questo modo diamo possibilità al lettore di approfondire ciò che legge.”
Il libro allora propone un significativo e sentito ritratto delle vittime della strage di Brescia, e in particolare di Livia, insegnante di italiano e amante della poesia, moglie di Manlio Milani, operaio comunista sopravvissuto alla strage con cui Benedetta Tobagi ha potuto dialogare per ricostruire fedelmente l’atmosfera di quegli anni e di quel tragico giorno: il tutto in una stupefacente veste narrativa, in cui ricerca storica da un lato e ricerca biografica sono sapientemente mescolati. “Una stella incoronata di buoio” è definibile come un “romanzo della realtà”: non un semplice documentario su un avvenimento storico e politico ma una profonda, corale riflessione e ricerca sul tema della memoria, poiché “il presente in cui viviamo è per forza in continuità col passato, che non va archiviato come inspiegabile.”
Sicuramente interessante, come ha fatto notare il moderatore dell’incontro Stefano Femminis, direttore della rivista “Popoli”, il restituire alla storia le persone che l’hanno vissuta, in questo specifico caso le vittime della strage: Bendetta Tobagi parla della bellezza della vita, anzi, delle vite che quel 28 maggio si ritrovano fatalmente sotto la Torre dell’Orologio in Piazza della Loggia, a manifestare contro un qualcosa in cui non credevano.
“Attraverso le microstorie di questi individui io ho cercato di ricostruire la macrostoria in cui essi si muovono: infondo siamo tutti dentro questo fiume fangoso che è la vita ed è proprio attraverso le storie delle altre persone che io mi sento sostenuta” ha detto la Tobagi, aggiungendo “la strage che fa poche vittime rischia di finire presto nel dimenticatoio: quelle otto persone però, tra cui Livia, hanno fatto una fine che tutti noi consideriamo insensata. Ho voluto far parlare queste persone, anche e soprattutto attraverso le immagini che nel corso del libro propongo, perché tra le altre cose io credo che a noi manchi un immaginario a cui appigliarsi per capire veramente il mondo delle stragi.”
Un invito dunque a riflettere sul male, sulla vita, e a cercare la propria risposta in merito a tematiche tanto passate quanto attuali, poiché il problema di non riuscire a confrontarsi permane nella società attuale.
Prima di “Una stella incoronata di buio” Bendetta Tobagi, nata a Milano nel 1977 e laureata in Filosofia, aveva pubblicato sempre per Einaudi il libro “Come mi batte forte il tuo cuore. Storia di mio padre”, dedicato appunto alla figura di Walter Tobagi.