Domani si presenta il libro: “Sotto il mantello di San Martino”

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VERCURAGO – Verrà presentato domani pomeriggio, alle 17.30, all’Istituto Suore Orsoline di San Girolamo a Somasca di Vercurago il tomo “Sotto il mantello di San Martino. Storia di una Valle di Confine” curato da Fabio Bonaiti, Gian Luigi Daccò. Con loro saranno presenti anche Gian Luca Baio,  Oscar Biffi, Marco Maggioni, Michela Ruffa.

Si tratta di una storia generale della Val San Martino che, volutamente, intende essere un lavoro non di storia locale ma di microstoria, contestualizzando sempre e comunque i temi in un ambito generale e dando poco spazio alla tradizionale storiografia degli avvenimenti – spiega Daccò –  Che, ad esempio, Garibaldi abbia dormito in Valle può sembrare agli eruditi locali uno dei fatti più importanti della storia dei nostri luoghi, ma si tratta, in realtà, di un evento quasi del tutto marginale. Sono stati privilegiati invece i dati derivanti dagli archivi, dagli atti di vendita, dagli statuti, contenti notizie che, messe costantemente in parallelo con quelle provenienti da tanti altri territori analoghi al nostro, nello stesso periodo, potevano ricostruire pezzi importanti e significativi del passato della Val San Martino“.

E così , sfogliano il libro a ritroso ci imbattiamo nel saggio “L’economia della Valle nell’Ottocento e all’inizio del Novecento” dove i dati quantitativi degli Archivi di Stato di Bergamo e di Milano convergono nel delineare l’incremento demografico dei vari paesi, il declinare di alcuni, la crescita costante di quelli più industrializzati, in un trend che fa di una valle prevalentemente agricola un centro manifatturiero che impiega, nel 1911, oltre 4.000 addetti su un totale di poco più di 18.000 abitanti.

Microstoria, dicevamo e in questa ritroviamo i fili rossi delle vicende di gran parte delle vallate prealpine dell’Alta Lombardia, storie che si cominciano a scrivere soltanto ora ma che, forse, hanno molti tratti comuni e, nel contempo, inconsueti , per una tradizione storiografica come quella italiana che ha sempre privilegiato, e continua a privilegiare, la storia delle città .

Le vallate prealpine sono sempre state considerate territori periferici che risentivano, in ritardo, gli influssi e il dominio delle città, mentre hanno conosciuto una storia di continua lotta per l’autonomia, a partire dalle comunità di valle che si delineano già in epoca alto medievale.

Sotto questo aspetto la vicenda della Val S. Martino è stata esemplare: si è cercato così di illustrare un percorso durato quasi nove secoli che portò gli abitanti della Val S. Martino dal livello di servi, cose che il conte Attone di Lecco poteva vendere o comprare a piacimento, a comunità organizzate di contadini ed artigiani che, destreggiandosi incessantemente tra i vicini Comuni cittadini, le signorie ecclesiastiche e laiche , le opposte fazioni guelfa e ghibellina e, infine , i grandi stati regionali di Milano e di Venezia avevano saputo ottenere una loro precisa autonomia, sancita e ribadita dai propri Statuti. ( “ La valle di fronte ai Comuni cittadini “ ,“ Guelfi e Ghibellini nella Valle S. Martino “, “ Nasce la Comunità della Val S. Martino “ ).

Una ricerca di un Ecomuseo non poteva poi che essere condotto in chiave ecomuseale , quindi privilegiare la multidisciplinarietà e, accanto ai metodi della ricerca storica, sono stati utilizzati quelli dell’antropologia, dell’archeologia, della statistica storica, della storia letterarie e culturale, di quella delle istituzioni.

Nascono da qui saggi come “Il Risorgimento e il mito del Giuramento di Pontida” che illustra un caso straordinario di “invenzione della tradizione” , di come e perché un fatto mai avvenuto, il Giuramento di Pontida appunto, sia diventato con il Risorgimento icona e simbolo di riscatto nazionale .

Passano gli anni e la leggenda risorgimentalista viene ripresa in chiave diversa , recentemente, da un altro movimento politico, quasi a dimostrare il vigore di alcune tradizioni inventate.

I dati così ottenuti in ambiti più vasti e significativi sono stati, culturalmente e socialmente, contestualizzati: l’opera infatti è scandita in saggi di carattere locale, scritti in modo il più possibile semplice e divulgativo, e box di inquadramento storico generale, graficamente evidenziati, in appendice ai quali è stata posta una bibliografia generale di riferimento.

Gli autori scelti hanno tutti una precisa formazione storiografica ed antropologica, perché fa parte del mestiere non solo saper trovare i fatti ma anche saperli selezionare secondo il loro significato ed importanza, operazione non banale ma che nasce da una precisa conoscenza delle metodologie e dei contesti.

L’auspicio – spiega Daccò – è che il volume ‘Sotto il mantello di San Martino, Storia di una valle di confine’ possa far conoscere agli abitanti la loro storia ed essere un sostegno per ulteriori approfondimenti specialistici, perché la ricerca storica non cessa mai ma riprende sempre, ad ogni generazione, con nuovi spunti e nuove metodologie“.

Mentre è già in corso la distribuzione alle biblioteche e agli istituti di ricerca, per chi volesse acquistarlo, il volume risulta già disponibile al costo di 12,00 euro presso la sede dell’Ecomuseo Val San Martino (rif. Fabio Farina, 0341.621020, fabio.farina@comunitamontana.lc.it – Lunedì 09.00-12.00).

(Ed.: Comunità Montana Lario Orientale – Valle San Martino, Ecomuseo Val San Martino. – Calolziocorte, marzo 2012, pp. 168. – ISBN 978-88-9072-090-1.)