LECCO – Palazzo delle Paure ospita “L’altrove qui”, mostra fotografica personale del noto autore lecchese Luigi Erba promossa dal Comune di Lecco in collaborazione con Api.
L’esposizione presenta diverse opere di Luigi Erba senza chiuderle in uno schema cronologico, ma focalizzando l’attenzione sulla ricerca fatta negli anni dall’autore nei diversi ambienti della natura incontaminata e della città: diverse aree tematiche raccontate con più linguaggi fotografici dove l’ambiente è letto in modo individuale, ma al contempo superandone la sua connotazione: il qui diventa altrove perché la memoria, lo spazio e il tempo sono elementi universali.
“Questa mostra è un omaggio a Luigi Erba, un concittadino che ha lavorato tanto per la nostra città – commenta Giovanna Esposito, direttore del Settore Cultura del Comune di Lecco – e al tempo stesso è un omaggio alla città a cui possiamo offrire delle opere di grande valore”.
Luigi Erba, classe 1949, è stato insegnante in diversi istituti scolastici del territorio e fin dagli anni ’60 ha portato avanti la sua passione per la fotografia, sia come studioso che come autore di opere che hanno ricevuto importanti riconoscimenti a livello nazionale, ultimo fra tutti la vittoria del Mia di Milano nel 2013 con un progetto a quattro mani con lo stampatore Roberto Bernè.
“Io ho scelto di non essere un fotografo professionista – racconta Luigi Erba – mi sono mantenuto facendo l’insegnante, cosa che mi ha permesso sia di imparare molto per quanto riguarda la comunicazione, sia di non dover mai lavorare su commissione, ma di poter portare avanti la mia ricerca in modo libero e personale. In questi 40 anni di fotografia ha avuto l’opportunità di esprimere me stesso, secondo l’insegnamento che avevo ricevuto del ‘fai ogni giorno qualcosa di te stesso per essere te stesso’, una sorta di spinta all’auto miglioramento”.
La mostra “L’altrove qui” non segue un ordine cronologico, ma è divisa in aree tematiche racchiuse nelle sei sale presenti, ove si possono trovare diverse tecniche di comunicazione e lavorazione forografica. La prima sala è intitolata “Sala dei cieli” e presenta luoghi e tipologie ricorrenti dagli anni ’80 in avanti dove il cielo è una costanza, mentre nella “Sala dell’Industria” vi sono immagini che rappresentano sensazioni racchiuse in fotografie scattate negli anni in cui molte fabbriche venivano abbandonate. Nella “Sala della città”, invece, vi sono foto soprattutto degli anni ’80, mentre nella “Sala della Natura” sono presenti due momenti di lavoro: dai paesaggi incontaminati e dagli interni delle baite abbandonate, al ciclo Frasnida (Morterone 1988-1999). Proseguendo nella mostra, poi, si incontra la “Sala della Natura Artificiale” che sintetizza tutti gli elementi emersi in precedenza con un uso molto spiccato dell’intervento fotografico sia in macchina, che nell’eventuale successiva trasposizione digitale. L’esposizione, infine, si chiude con la “Sala della Fotografia” che fa parte dell’autoritratto e della messa in discussione della stampa d’autore, con ampio spazio all’ironia ben rappresentata dalla cartolina d’epoca ingigantita di fronte alla quale Luigi Erba invita i visitatori a scattarsi un selfie.
L’esposizione è stata promossa da Api per la stretta correlazione tra l’arte di Luigi Erba e il mondo industriale, come evidenzia il direttore dell’associazione lecchese di imprenditori Mauro Gattinoni: “Il processo creativo presente nell’arte lo si ritrova anche nel nostro operoso mondo manifatturiero e la ricerca di Erba ci porta a riflettere e a trovare quel qualcosa in più: nei nostri capannoni non vi è solo il nostro passato, ma anche il nostro futuro. I suoi scatti emozionano perché sono un pezzo della nostra storia e del nostro territorio e ci proiettano nel domani”.
“L’altrove qui” è stata curata da Barbara Cattaneo e Luigi Mutti e aprirà ufficialmente i battenti con l’inaugurazione di venerdì 9 ottobre alle 18:00, poi, sarà visitabile a Palazzo delle Paure fino al 29 novembre.