In un’importante opera di Leonardo scoperta la stessa firma del Cristo di Lecco

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Il confronto tra il Cristo di Lecco e l'opera di Leonardo conservata a Venezia

Tramite l’analisi LAM di Pascal Cotte individuata la sigla “L + da + Vinci”, celata nell’occhio sinistro del Cristo di Lecco

“Ora una ‘firma gemella’ è stata scoperta nella ‘Testa di Cristo con mano che afferra i capelli’ opera universalmente attribuita a Leonardo”

LECCO – Il Cristo di Lecco non smette di affascinare studiosi e appassionati. Il disegno a sanguigna attribuito da più parti alla mano di Leonardo Da Vinci continua a rivelare elementi nuovi che vanno a definire nuovi piani di lettura di un’opera che, siamo sicuri, nasconde ancora tanti altri misteri. Come in un puzzle, questi anni di studi e di ricerche hanno restituito importanti tessere che aggiungono nuovi particolari a una storia lunga oltre 500 anni e “riesumata” dagli archivi polverosi di un antiquario da due appassionati lecchesi, marito e moglie, che quasi per caso sono stati letteralmente chiamati dal disegno.

La novità, adesso, sta nell’analisi condotta su migliaia di scatti LAM (Lumière Amplifiée Multispectrale) realizzati dallo scienziato francese Pascal Cotte che rivelano un dettaglio sorprendente e difficilmente confutabile: “Nell’occhio sinistro dell’opera ‘Testa di Cristo con mano che afferra i capelli‘ si cela una firma occultata che, una volta individuata, risulta perfettamente leggibile e realizzata con straordinaria perizia – spiegano i proprietari dell’opera -. Non si tratta di un’ipotesi soggettiva basata su suggestioni visive (o pareidolia), ma di ‘lettere perfettamente distinguibili’, visibili anche a luce normale se osservate con la dovuta attenzione: L + da + Vinci. Un’autentica autografia ‘nascosta in bella vista’, eseguita secondo un codice espressivo e grafico che solo un maestro come Leonardo poteva concepire”.

Il particolare della “Testa di Cristo con mano che afferra i capelli”

Attorno a Leonardo Da Vinci si susseguono affascinanti studi e suggestioni, ma la firma già individuata nell’occhio sinistro del “Cristo di Lecco” è oggi rafforzata dalla scoperta di una “firma gemella” ora individuata nel celebre disegno noto come “Testa di Cristo con mano che afferra i capelli”, conservato presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe dell’Accademia di Venezia.

“Nell’opera universalmente riconosciuta come autografa di Leonardo si osserva la ‘stessa strategia di firma nascosta’ nell’occhio sinistro: ‘L + Vinci’ – spiegano dalla famiglia Gallo-Mazzoleni -. I tratti grafici sono ‘straordinariamente simili’ a quelli del Cristo di Lecco, per forma, inclinazione, andamento calligrafico. Due teste di Cristo, entrambe di tre quarti, entrambe con una firma nascosta nell’occhio sinistro, entrambe riconducibili a Leonardo da Vinci: una certa, l’altra ora ‘straordinariamente confermata da questo raffronto oggettivo'”.

Una firma, stesso metodo

“Il confronto tra il ‘Cristo di Lecco’ e la ‘Testa di Cristo dell’Accademia di Venezia’ non solo rafforza l’attribuzione del primo a Leonardo, ma ne rappresenta ormai una prova determinante. Quella che prima poteva essere letta come una traccia interpretativa, oggi si consolida come una doppia firma ‘coerente, graficamente omologa, tecnicamente replicata, stilisticamente compatibile’. La firma ‘L + da Vinci’ nel ‘Cristo di Lecco’, messa in parallelo con la firma ‘L + Vinci’ del Cristo veneziano, sancisce un’evidenza: non siamo più nel campo delle ipotesi. Il ‘Cristo di Lecco’ è, con ogni verosimiglianza e coerenza filologica, un’opera autografa originale di Leonardo da Vinci”.