Lecco torna al medioevo con il progetto “Lecco medievale”

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Da sinistra: Giovanna Virgilio, Giuseppe Ciresa, Ugo Panzeri, Samuele Biffi, Federico Bonifacio e Virginio Brivio

 

LECCO – Viaggio nel tempo per Lecco con il progetto “Lecco medievale”, presentato a Villa Locatelli venerdì mattina e realizzato dal parco regionale Monte Barro in collaborazione con la provincia di Lecco, il comune di Lecco, le parrocchie di Galbiate e Pescate e l’istituto Nazionale di Bioarchitettura con lo scopo di valorizzare il patrimonio culturale di epoca medievale presente nel lecchese, attraverso il restauro e la creazione di appositi itinerari turistici.

“Un progetto che ha la volontà di mettere in evidenza i segni che rimangono sul nostro territorio del medioevo, un periodo di mediazione, di transizione, forse proprio come quello che stiamo vivendo ora – ha esordito Ugo Panzeri consigliere provinciale con delega alla Cultura – grazie alla collaborazione con ‘Leccoapp’ il progetto potrà godere di una maggiore risonanza e accessibilità, non solo da parte dei cittadini lecchesi, ma anche da parte dei turisti; oggi il turismo a Lecco non si può basare solo sul paesaggio, ma deve riconoscere nella cultura un elemento indispensabile per la sua crescita e il suo sviluppo e, a mio parere, questo progetto rappresenta un primo tassello in questa direzione”.
Il punto di partenza del progetto risale al 2011 quando “una sinergia tra due finanziamenti, il primo a livello regionale concesso al parco regionale del Monte Barro per il progetto ‘progetto turismo sostenibile e di qualità sul Monte Barro’ e secondo il stanziato dalla fondazione Cariplo, ci ha permesso di poter realizzare questo piano del valore di 1.379.495 euro di cui 770mila provenienti dalla fondazione Cariplo – ha spiegato Federico Bonifacio presidente del parco regionale Monte Barro – questa enorme cifra ha reso possibile non solo il restauro di opere e luoghi medievali, ma anche la creazione di  sette  itinerari, che partono dal Monte Barro e si diramano sul territorio, indirizzati non solo ai turisti, ma anche a tutta la popolazione lecchese ”.

 

uno degli itinerari
uno degli itinerari

 

Un progetto sposato appieno dal comune di Lecco che, tramite la figura del primo cittadino Virginio Brivio ha voluto sottolineare come esso si ponga come “un ulteriore punto di contatto e di stretta collaborazione tra il parco del Monte Barro e la città di Lecco, oltre che come una possibilità di restauro e potenziamento delle opere medievali presenti sul territorio lecchese”.
Le opere presenti negli itinerari e coinvolte nel progetto risalgono a un periodo di tempo compreso tra l’alto medioevo e il targo gotico: “ Abbiamo deciso di dare rilievo soprattutto ai beni meno conosciuti – ha sottolineato   Giovanna Virgilio storica dell’arte e responsabile della selezione dei beni– con la finalità di far conoscere ai lecchesi, e ai turisti, i lati di Lecco meno conosciuti per poter mostrare loro l’autenticità e la bellezza di questi monumenti”.

 

Gli scavi archeologici
Gli scavi archeologici

 

Tra le opere restaurate spiccano: la Chiesa di Santa Maria, risalente al 1400, dell’Eremo di Monte Barro, la Cripta di San Michele sita nella frazione di San Michele di Galbiate, la  chiesa di Sant’Agata di Pescate, il Ponte Azzoni Visconti di Lecco, il cui restauro è stato posticipato poiché gli studi non sono ancora stati conclusi. Da segnalare inoltre uno scavo archeologico effettuato in località Monte Castelletto nel comune di Pescate che ha portato alla luce i resti di una fortificazione e la creazione di un ostello, nel 2014, all’interno del complesso Eremo di Monta Barro.

 

Il presidente di “Fondazione Cariplo” Lecco Mario Romano Negri ha sottolineato come “la sua fondazione ha voluto finanziare sin da subito questo progetto poiché ne ha riconosciuto subito la grande  importanza e validità a livello culturale e turistico”.

Il progetto di restauro per il ponte Azzone Visconti
Il progetto di restauro per il ponte Azzone Visconti

 

Lecco medievale ha visto anche la realizzazione del libro Tre chiese sul Barro scritto da Giuseppe Panzeri e Federico Bonifacio che illustra la storia delle tre chiese Santa Maria, Sant’Agata e San Michele che sono state oggetto di interventi effettuati all’interno del progetto Lecco medievale, e del gioco “Lecco medievale – a memoria” una sorta di divertente memory composto da 80 carte con la fotografia di 40 beni: lo scopo del gioco è quello di abbinare le due carte raffiguranti il medesimo bene; sul retro delle carte è stato inserito il QR Code di collegamento a Leccoapp per visualizzare approfondimenti, informazioni e itinerari sul medioevo lecchese.

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Un progetto che, grazie alla collaborazione con Leccoapp, applicazione per piattaforme Android e Ios realizzata l’anno scorso da Moma comunicazione con Confcommercio Lecco, che incorpora i sette itinerari rendendoli fruibili anche ai meno esperti del lecchese attraverso l’inserimento di apposite mappe e di accurate indicazioni per i punti di interesse culturale, ha tutti i presupposti per poter catapultare turisti e lecchesi nel medioevo, una delle epoche più affascinanti e misteriose di tutta la storia.