LECCO – Un’ora di risate e applausi per Enrico Bertolino, ultimo ospite di punta dell’edizione 2012 di Leggermente, la rassegna promossa da Confcommercio per diffondere il piacere della lettura. Ieri sera, a partire dalle 21, il noto comico e conduttore televisivo italiano è, infatti, salito sul palcoscenico del Sociale per presentare il suo ultimo libro: “Pirla con me. Da Milano si può guarire”.
Buona la partecipazione di pubblico, che ha riempito l’intero teatro lecchese per assistere a un’ora circa di dialogo con il cabarettista, moderato dalla giornalista Sara Cerrato e tutto incentrato sulla città di Bertolino, la controversa Milano.
“Il mio libro – ha spiegato durante la serata – non vuole essere una critica a Milano, bensì un atto d’amore nei suoi confronti. Posso permettermi di parlarne in parte male e di svelarne i punti negativi solo perché conosco molto bene la mia città e vi sono affezionato. E come quando mettiamo in luce i difetti di nostra madre, ma se prova a farlo qualcun altro ci arrabbiamo”.
Questa, quindi, la premessa necessaria per comprendere un volume che, all’interno delle sue 139 pagine, racconta gli abitanti della metropoli lombarda, la donna manager, le colate di cemento per l’Expo, i “Radica” (così li ha definiti l’attore) chic e tante altre sfaccettature di una città che è contraddistinta dalla fretta generale, ben sintetizzata dall’attore nell’espressione dialettale “go de anda”. “I milanesi – ha raccontato – non hanno tempo di fermarsi per dialogare, sfrecciano sulle scale mobili delle metropolitane a suon di “messo” invece di “per-messo” e camminano sempre tre passi avanti rispetto agli altri. Milano – ha aggiunto – è tuttora fatta di anziani che sostano davanti ai cantieri (ma questo è un fenomeno diffuso in tutta Italia) e permane il ben noto traffico, con quel clacson pronto a “dare una spinta” al primo che ci mette un attimo in più a partire”. E poi ancora l’Inter, squadra del cuore di Bertolino, da lui stesso definita come sofferenza. “Essere interista – ha detto – significa sapere che si è destinati a soffrire. Anche nei momenti migliori c’è sempre quell’alone di dispiacere”.
Ma, nonostante tutte queste costanti, “a Milano – ha precisato – cambiano gli abitanti, oggi di nazionalità sempre più diverse. È divertente pensare, ad esempio, a come i cinesi di via Paolo Sarpi sappiano parlare il nostro dialetto, o a come anche tutti loro siano comunemente chiamati “Nino”, consuetudine milanese. Ma accanto agli abitanti, cambia la stessa città, soprattutto se si pensa al grande specchio per “allocchi” che è la prossima Expo 2015”.
Tanti, quindi, i temi affrontati nel corso della serata nel tentativo di spiegare il tipico milanese, tutti intervallati da frequenti ed esilaranti battute in dialetto meneghino.
Soddisfatto per la riuscita dell’edizione 2012 di Leggermente il presidente di Confcommercio Lecco, Giuseppe Ciresa, che ha colto l’occasione per ringraziare la Provincia e il Comune di Lecco per aver messo a disposizione della rassegna i loro teatri e le sale pubbliche.