L’ex PM Guariniello ai giovani: “Continuate a crederci, non scoraggiatevi”

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L'ex PM Raffaele Guariniello
Stefano Scaccabarozzi (a sx) e l’ex PM Raffaele Guariniello

 

LECCO –L’ex PM torinese Raffaele Guariniello ha presentato questa mattina, sabato, a Lecco il suo ultimo libro, “La giustizia non è un sogno”. L’incontro, moderato dal giornalista Stefano Scaccabarozzi, rientra nella rassegna “Leggermente” che vede alla regia Confcommercio Lecco.

Imbeccato da Scaccabarozzi, Guariniello ha iniziato a parlare del suo libro e della sua carriera, nata attorno ad alcune delle principale inchieste torinesi. Il motivo che torna, nelle sue parole, è “il continuare a crederci, non scoraggiarsi mai.”

“Nel nostro Paese ci sono tante buone leggi, non sono quelle che vanno cambiate. Ogni volta che sento che si sta per modificare una legge mi preoccupo. In realtà in Italia ci sono alcune delle più avanzate leggi sulla tutela delle persone” ha dichiarato.

L’ex PM Raffaele Guariniello

 

La presentazione è passata poi attraverso i ricordi di una carriera durata quarant’anni. Dall’inchiesta sulla FIAT negli anni settanta, giovanissimo magistrato – “a vederla oggi credo fu un bell’azzardo” – fino a quella che l’ha reso celebre a livello nazionale, sulla Juventus.

“I miei amici mi chiedevano perché lo facessi. Dovete sapere che la Juventus è anche la mia squadra del cuore. Ma io voglio vincere seguendo le regole e soprattutto mi preoccupo della salute degli atleti.”

Guariniello non ha mancato di parlare del suo lavoro di magistrato. “A volte mi hanno accusato di voler fare il protagonista. Ripensando alla mia carriera devo dire che è meglio diventare protagonisti che non fare nulla. Il magistrato deve però decidere sempre secondo coscienza e non per popolarità, per questo sono contrario ai miei ex colleghi che sono entrati in politica. Non conta solo l’essere, ma anche l’apparire”.

In chiusura, un consiglio alle nuove generazioni. “Non ho mai creduto negli slogan. Ai ragazzi devo dire di crederci sempre e mai perdere l’entusiasmo per questo lavoro. Per quanto mi riguarda, mi auspico che i processi possano marciare più speditamente, servirebbero delle strutture specializzate. Le leggi ci sono, andrebbero semplicemente applicate.”