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LECCO – “Terra&Acqua, il territorio a ritmo di folk” è il progetto di Davide Bernasconi, meglio conosciuto come Davide Van De Sfroos, che mira a raccontare e promuovere il territorio attraverso esperienze multimediali. Il celebre cantante lo ha presentato giovedì mattina nell’aula magna della sede lecchese del Politecnico.
Con filmati e la colonna sonora delle canzoni in dialetto tremezzino Van De Sfroos ha raccontato luoghi, storie e leggende raccolte nel quadrilatero Como-Varese-Lecco-Monza, e li ha pubblicati sul sito www.itinerarifolk.org
I racconti cross mediali riguardo le bellezze di questi territori hanno dimostrato come la musica folk si sposi con la promozione del territorio, il progetto non è nato a scopo di marketing, ma l’effetto pubblicitario secondario ha suscita l’interesse dell’Università dell’Insubria, di Slowfood e di Trenord che sono diventati partner attivi di “Terra&Acqua”, studiandone il modello e proponendo convenzioni turistiche.
Nella piattaforma online lo spettatore è anche chiamato in causa per partecipare al progetto con l’invio dei propri racconti, video e fotografie delle personali esperienze di viaggio negli itinerari considerati.
Durante la presentazione, ai presenti è stata mostrata la puntata realizzata nel territorio lecchese che si apre con Davide Van De Sfroos in visita alla fabbrica della Moto Guzzi di Mandello.
Al termine del filmato Van De Sfroos ha parlato del progetto: “E’ la prima volta che vedo una di queste puntate completamente montate. Sono considerato un grande cantore del lago, ma ho scoperto molti posti proprio grazie a questo progetto. Terra&Acqua vuole proporre onestamente e in tempo reale le emozioni di un viaggiatore che si stupisce mentre guarda queste terre meravigliose. Questo progetto è destinato a chi viene da fuori, ma a esaltarsi davvero sono le persone che abitano questi luoghi, perché ti senti parte del territorio, provi senso di appartenenza”.
Quindi spazio alle domande e le prime sono state cantate da alcuni ragazzi accompagnati da una chitarra a ritmo di blues. Sorpreso e divertito Van De Sfroos ha ammesso che per lui si trattava della prima intervista cantata e ha deciso di rispondere anche lui in musica a parte della prima domanda sui suoi progetti futuri: “Progetti futuri? Un lavoro musicale molto particolare e un libro che racconta la mia storia. Più passa il tempo e più mi sento un ricercatore, un antropologo con la chitarra e non una pop star. Sono un viaggiatore più che un cantautore”
