VARENNA – “Giubiera” in tono minore, complice la pioggia, ieri sera a Varenna, dove il copione di ogni ultimo giovedì di gennaio è stato comunque rispettato nonostante le avverse condizioni meteo.
Il corteo – rigorosamente dominato dal frastuono delle latte e dei barattoli e messo in scena come tutti gli anni dall’Associazione culturale “Luigi Scanagatta” nel segno della tradizione introdotta in tempi lontani per scacciare i rigori dell’inverno – ha preso le mosse da piazza San Giorgio e ha percorso alcune contrade del paese, per poi concludersi presso la sede dell’associazione, in Contrada dell’Arco, dove sono stati offerti vin brulé e squisite torte.
La manifestazione ha potuto contare sulla collaborazione del gruppo Alpini di Varenna.
Si suppone che la tradizione di ogni ultimo giovedì di gennaio risalga nientemeno che al periodo romano. “Forse anche le antiche feste sementine del calendario latino che ricorrevano sul finire di gennaio – spiegano i responsabili della “Scanagatta” – hanno avuto una loro parte nella genesi di questa tradizione, che mescola il culto di Giove con la festa delle sementi. Infatti proprio Giove era venerato anche come protettore dell’agricoltura”.
“La tradizione nei nostri territori – aggiungono – risale quindi ai tempi remoti delle colonizzazioni etrusche e romane, qualcosa come due millenni addietro, in cui si celebrava questo rito pagano allo scopo di propiziare una buona primavera per avere raccolti abbondanti”.
“La fine della stagione fredda – concludono – e l’avvicinarsi del momento della rinascita primaverile erano accolti con giubilo, da cui il termine “giubiera”. In seguito il rito si trasformò in una festa rumorosa voluta per scacciare l’inverno”.
Anticamente si trascinavano le catene dei camini, sporche di fuliggine, per le contrade del paese fino alla loro totale pulizia. Oggigiorno il loro posto è stato preso come detto da barattoli, pentole, latte e campanacci. Ma il chiasso è ugualmente assicurato. E ieri sera, nonostante la pioggia, se n’è avuta l’ennesima conferma.