Caterisano: “Non siamo ladri. Politici tirate voi la cinghia”

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Marco Caterisano

LECCO – Non ci sono più buchi nella cinghia“. Non è il titolo di un nuovo libro ma è quello dello sfogo-dichiarazione di Marco Caterisano presidente della Federazione Italiana Pubblici Esercizi di Lecco (Confcommercio) postato sulle pagine Facebook del profilo di Fipe. Una dichiarazione dura che non passerà inosservata e che alzerà sicuramente un gran polverone.

E’ ormai da tempo che la categoria dei pubblici esercizi è soggetta ad una campagna denigratoria da parte degli organi di governo – spiega Caterisano – nonché di un’attenzione particolare per quanto concerne i controlli fiscali, spesso spettacolarizzati e con la divulgazione di dati facilmente fraintendibili, tanto da riuscire a fare apparire, agli occhi dell’opinione pubblica, una categoria di lavoratori quale la nostra, la principale causa del disastro economico italiano, un gruppo di parassiti o, più elegantemente, di ladri“.

Il presidente Fipe picchia duro e prosegue: “Per anni ormai vivendo nella speranza di un cambiamento, ci siamo sentiti ripetere che era il momento di stringere la cinghia e di fare sacrifici, arrivando cosi a dover subire una pressione fiscale quasi impossibile da sostenere, come peraltro sottolineato anche dalla Corte dei Conti in questi giorni. Dopo i recenti episodi di scandali milionari riguardanti i politici, che tra l’altro non risultano essere una novità (sono 25 anni che si ripresentano con incredibile frequenza), credo sia arrivato il momento di rispedire al mittente tutte le accuse che in questi mesi ci son state rivolte, compresi gli epiteti poco eleganti che ci sono stati addebitati“.

Caterisano è un fiume in piena e non si ferma qui e aggiungendo: “Da sempre il messaggio che la nostra associazione evidenzia e condivide con il Governo è quello della lotta all’evasione, ma credo anche che una delle priorità di quest’ultimo non debba essere il continuo predicare che pagare le tasse è giusto e che evadere è sbagliato, perchè su ciò siamo tutti d’accordo, ma dovrebbe mirare al seppur difficile obiettivo di mettere tutti nelle condizioni di poterle pagare con una pressione fiscale equa e accettabile e non paragonabile ad una estorsione legalizzata“.

Quindi Caterisano conclude seccamente: “Altra priorità di non poco conto è l’esempio che chi ci amministra deve essere in grado di dare, detto più semplicemente non si può predicare bene e razzolare male.  Siamo stanchi ed esasperati, come dimostrano anche alcuni episodi di protesta e disperati tentativi di richiesta di aiuto, più o meno condivisibili nella metodologia; ritengo sia giunto il momento di rivendicare noi per primi il diritto di onestà, e la necessità di effettuare una riforma politica, che elimini tutti quegli sprechi e privilegi che vengono pagati a caro prezzo dai cittadini. Che inizino seriamente anche loro a stringere questa cinghia, ma di tanti buchi“.

Al post di Caterisano fa seguito il commento Giandomenico Beri presidente della Federazione Italiana Venditori Ambulanti di Lecco: “Condivido e condanno ancora di più la situazione creata da chi non si ricorda forse… che sia per l’unità d’Italia che per la liberazione d’Italia c’è stata gente che ci ha creduto gente che ha dato la vita, ora c’è gente che non crede più a chi ci governa a dove ci sta portando; sì conosco qualche politico onesto e coscenzioso, ma la grande maggioranza deve vergognarsi perchè è incapace e ladrona, è avrà sulla sua pelle la morte degli italiani e dell’Italia“.