LECCO – Solidarietà è il concetto che guiderà Cgil, Cisl e Uil verso il 1° Maggio, la Festa dei Lavoratori, che anche Lecco festeggerà venerdì, con una manifestazione prevista in mattinata nei pressi del monumento ai caduti sul lungolago.

“Solidarietà intesa sia dentro i luoghi di lavoro, in questi anni messa a dura prova dalla crisi che ha creato spaccature, e solidarietà tra il mondo del lavoro e chi è fuori – ha spiegato Wolfango Pirelli, segretario provinciale della Cgil Lecco – solidarietà verso i migranti che perdono la vita in mare. Una solidarietà che deve partire da zone come la nostra, perché si esce dalla crisi se riusciamo a ricostruire la solidarietà tra le persone, le associazioni, gli enti e le istituzioni, facendo degli interessi comuni un punto di forza”.
Un’unità che lega Cgil, Cisl e Uil nell’evento del primo Maggio, prima alle 9.30 al Caleotto, dove verrà deposta una corona di fiori al monumento in marmo dedicato ai caduti sul lavoro, e poi alle 10 nell’iniziativa sul lungolago cittadino.
“La solidarietà non è un tema che deve essere dato per acquisito – ha sottolineato Marco Viganò, segretario di Cisl Monza Brianza e Lecco – pensiamo per esempio agli sforzi che i sindacati compiono per ottenere i contratti di solidarietà che, in una fase temporanea, possono essere la soluzione migliore per superare le difficoltà. Il sindacato deve farsi costruttore di questa solidarietà perché la crisi economica ha rotto i legami tra le persone ed è necessario ricompattare questa rete, utile anche alle aziende”.

Una crisi che, secondo il segretario Carmelo Orlando di UIL Lecco, ha prodotto “un individualismo sfrenato, quando invece le giornate come quelle del Primo Maggio – ha spiegato – ci insegnano che la solidarietà e l’unione dei lavoratori ha saputo affrontare situazioni terribili”.
L’attenzione dei sindacati è puntata verso le stragi del Mediterraneo, tanto che l’iniziativa nazionale di Cgil, Cisl e Uil quest’anno si svolgerà a Pozzallo, in provincia di Ragusa, segnato dalla tragedia dei migranti, dove interverranno i segretari generali Susanna Camusso, Carmelo Barbagallo e Anna Maria Furlan.
“Gli immigrati sono stati i primi ad uscire dal mercato del lavoro” ha sottolineato Viganò, “sappiamo i morti in mare ma non quanti invece perdono la vita nel deserto” è stato il pensiero di Orlando, mentre Pirelli ha ricordato il presidio che la Cgil ha promosso insieme al comitato Noi tutti migranti di fronte alla Prefettura di Lecco per chiedere interventi urgenti al Governo per fermare le tragedie in mare.
Guardando invece alla situazione economica, i sindacati hanno sottolineato l’incremento di contratti a tempo indeterminato, con la trasformazione di contratti precari, che si è verificata anche in provincia di Lecco, anche se “il saldo tra avviamenti e licenziamenti resta ancora negativo”.

“Non si creano i posti di lavoro per decreto – ha spiegato Pirelli – se vogliamo immaginare una crescita dell’occupazione strutturata non basta la decontribuzione ma è necessario investire in politiche industriali se non vogliamo che venga utilizzata la flessibilità in uscita introdotta dal Governo”.
Un concetto espresso anche da Carmelo Orlando che ha puntato il dito sulla “forte tassazione” che penalizza il mercato del lavoro. Un tema caro alla Cisl, così come quello del sistema pensionistico, ritenuto troppo “rigido” e che non permette il “ringiovanimento della produzione”.
“Uno dei problemi del sistema industriale italiano è la difficoltà a guardare al cambiamento e tante aziende hanno chiuso – ha spiegato Viganò – i nuovi contratti danno qualche garanzia in più rispetto al precariato, ma è necessario insistere una sua politica industriale più comunitaria ed anche le banche devono tornare a scommettere sul futuro”.

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