Confcommercio Lecco scommette su Merate

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MERATE – “Crediamo nelle potenzialità del territorio di Merate e vogliamo crescere ancora di più”. E’ il messaggio lanciato oggi, mercoledì 14 novembre, dal presidente di Confcommercio Lecco, Peppino Ciresa, durante la conferenza stampa di presentazione dei nuovi servizi di Merate. A fianco del presidente il direttore Alberto Riva, il presidente della Zona di Merate di Confcommercio, Mario Mandelli e il consigliere Rino Barbieri, anche presidente provinciale della Fiva. “Il nostro piano di marketing territoriale ha individuato l’area meratese come una delle zone in cui possiamo lavorare per incrementare la nostra presenza. Ed è quello che intendiamo fare”, ha proseguito lo stesso Ciresa.

Nella sede di Merate, situata in viale Verdi 16, lavorano 3 persone. “Stiamo investendo molto su Merate perché vogliamo continuare ad aumentare gli associati e gli utenti dei nostri servizi – ha evidenziato il direttore Riva – Da settimana prossima avremo un servizio continuativo a Merate, e non più solo su appuntamento, per quanto riguarda le materie relative ad ambiente, Haccp e sicurezza. Ci sarà un consulente preparato e competente a disposizione. Un modo concreto per venire incontro alle esigenze delle nostre imprese”. E ha sottolineato: “A Merate oltre che sui servizi erogati, tra cui anche quelli relativi all’Enasco, possiamo contare su una presenza “politica” di spessore assicurata dal presidente Mandelli e dal consiglio che tra l’altro è stato da pochi mesi ampliato”.

“Siamo sempre attenti alle richieste dei commercianti e possiamo contare su ottime relazioni con le Amministrazioni del territorio – ha ribadito Mandelli – Siamo alla costante ricerca di un dialogo per fare sentire le ragioni dei negozianti”.

Anche il Meratese sta soffrendo la delicata fase economica. “La crisi si sente in particolar modo nell’abbigliamento, nella pelletteria e nelle calzature: si salva chi ha una clientela fidelizzata ed è padrona dei muri – ha precisato Riva – Ma stiamo registrando anche diverse chiusure tra bar e ristoranti. Su questo fronte incide molto, specialmente in Brianza, la presenza di “finti” agriturismi che sfruttando le agevolazioni praticano concorrenza sleale sfruttando l’assenza di controlli”.