Nei primi sei mesi dell’anno, complice il lock down, crollano le esportazioni
Persi 210 milioni nell’interscambio commerciale. Galimberti: “Effetto prevedibile ma le nostre imprese restano competitive sul mercato”
LECCO – Se la pandemia è globale, inevitabili sono le ripercussioni sugli scambi internazionali: le esportazioni, che hanno tenuto in piedi le aziende italiane e anche quelle lecchesi e comasche durante la crisi economica del 2008, hanno subito il duro effetto del Coronavirus e in particolare il lock down che ha bloccato le attività in Italia e in altri paesi.
Così, il bilancio del primo semestre dell’anno non può essere che negativo per l’export: 4,3 miliardi di euro il valore totale delle merci esportate dalle imprese delle province di Como e Lecco, in calo del 16,6% rispetto allo stesso periodo del 2019.
La perdita è stata più significativa sia nei confronti del dato regionale che di quello nazionale (entrambi -15,3%). Le importazioni sono ammontate invece a 2,5 miliardi di euro (-15,3% sul territorio Lariano; Lombardia -15%; Italia -17,3%). E’ quanto emerge dall’ultimo report della Camera di Commercio Como-Lecco.
Il saldo della bilancia commerciale, ovvero la differenza tra export e import, continua ad essere positivo, anche se in significativo calo: nei primi sei mesi del 2020 si è attestato a 1,8 miliardi di euro, contro i 2,5 del primo semestre 2019 (-18,3%).
A Como sia le importazioni che le esportazioni evidenziano cali superiori ai 16 punti percentuali (rispettivamente -16,5% e -16,3%) calo più pesante in provincia di Lecco (-17%) che, tra i territori lombardi, è inferiore solo a Brescia e a Cremona (rispettivamente -18,1% e -17,4%).
L’import lecchese diminuisce del 13,8%. Pertanto, peggiorano decisamente i saldi delle bilance commerciali in entrambi i territori lariani: quello lecchese del 21,1% (ovvero circa 210 milioni di Euro in meno) e quella comasca del 15,9% (185 milioni in meno).
Tutte le province lombarde evidenziano cali delle esportazioni superiori ai 10 punti percentuali, con le sole eccezioni di Sondrio e Lodi (rispettivamente -1% e -7,8%); come detto, Lecco si posiziona al terzultimo posto, mentre Como occupa la quinta piazza.
“Il saldo comunque positivo testimonia il valore delle nostre imprese”
“Come era prevedibile, a causa dell’emergenza Covid-19 nei primi 6 mesi del 2020 si è verificato un significativo rallentamento dell’interscambio con l’estero. Il calo dell’export (-16,6%) è superiore alla media regionale, e questo dato è legato al peso della componente manifatturiera del nostro sistema economico” sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Marco Galimberti.
“Il saldo della bilancia commerciale – prosegue – risente dell’effetto-lockdown pur rimanendo ampiamente positivo, a conferma del valore delle nostre imprese che ogni giorno si confrontano con i competitor di tutto il mondo. Con Paesi quali Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito il surplus è particolarmente rilevante, a testimonianza della riconosciuta qualità delle produzioni ‘made by Lario’. In questo momento, più ancora che in altri, fare squadra e lavorare insieme, ciascuno secondo il proprio ruolo, per gli stessi obiettivi saranno decisivi per sostenere il nostro tessuto economico”.
L’Europa resta il primo mercato di sbocco
Il principale mercato continentale di riferimento per l’economia lariana rimane quello europeo (che riguarda il 73,1% delle esportazioni e il 72,3% delle importazioni locali), pur registrando un significativo calo rispetto al valore assoluto registrato nei primi sei mesi del 2019: -16,9% per l’import e -19% per l’export.
Il mercato asiatico è il secondo per importanza (21,8% delle importazioni lariane, con una diminuzione del 13,3%; 13,2% delle esportazioni lariane, -9,6%) ed è seguito da quello americano, che rappresenta il 4,6% dell’import e il 10,6% dell’export (rispettivamente +2,9% e -5,7%).
Con l’Africa si realizza l’1,2% delle importazioni e il 2,4% delle esportazioni lariane (rispettivamente -9,4% e -21,7%). Limitati sono i rapporti commerciali con l’Oceania, pari allo 0,1% dell’import e allo 0,7% dell’export (rispettivamente +7,9% e -11,2%).
Con riferimento alle importazioni, Como evidenzia un peso inferiore a Lecco solo per il mercato europeo (rispettivamente 66,3% e 80%); per le esportazioni l’Asia riveste un peso più significativo a Lecco (16,1% contro il 10,9% di Como).
I principali Paesi di destinazione dell’export lariano continuano ad essere Germania, Francia e Stati Uniti (destinatari rispettivamente del 16,8%, dell’11,8% e del 7,7% del totale). Per le importazioni, dopo la Germania (22,4%) si posiziona la Cina con il 13%, seguita dalla Spagna con il 6,7%.
Con la Germania – primo Paese sia per l’export che per l’import lariano – la bilancia commerciale del primo semestre 2020 è positiva per 157,2 milioni di Euro (di cui 83,3 milioni ascrivibili a Como e 73,9 milioni a Lecco). Con la Francia (2° mercato di sbocco e 4° di approvvigionamento), l’attivo è stato di 342,5 milioni di Euro (Como 201,8 milioni; Lecco 140,7 milioni).