LECCO – Dopo la TASI, l’imposta sui servizi che colpisce le prime case, lunedì sera il Comune di Lecco ha approvato anche IMU e TARI.
La prima interesserà tutti gli immobili ad esclusione delle prime abitazioni, con un’aliquota dell’1,06% ma anche con detrazioni ed esenzioni previste per alcune categorie: non saranno soggette ad imposta quelle case di proprietà di anziani e disabili ospiti in istituti di cura, o le abitazioni di italiani residenti all’estero che non risultano locate; sconti anche per quegli immobili concessi in comodato d’uso a parenti fino al primo grado che le utilizzano come abitazione principale e sui quali l’IMU si calcolerà sulla parte eccedente ai 500 euro di rendita risultante al Catasto.
Inoltre per chi affitta a canone concordato, quindi con un contratto locazione a prezzi calmierati, l’aliquota scende allo 0,86%. “Questo perché, vista anche la difficile situazione economica, prezzi più bassi per gli affitti agevolano la comunità – spiega l’assessore al Bilancio, Elisa Corti – Per quanto riguarda il comodato gratuito, chi non lo ha ancora registrato dovrà farlo, c’è quindi un passaggio burocratico che però permette di ottenere uno sconto sull’imposta”.
L’IMU si pagherà con un acconto il 16 giugno e seconda rata il 16 dicembre, così come la TASI per la quale il Comune a breve renderà disponibile sul proprio sito web un calcolatore per aiutare i cittadini nel conteggiare l’importo esatto da sborsare.
La TARI sostituisce invece la “vecchia” TARES, la tassa sui rifiuti, che lo scorso anno ha causato non pochi problemi in particolare riguardo agli aumenti registrati per alcune attività economiche.
“Quest’anno siamo riusciti a ritoccare le tariffe, riducendole per chi nel 2013 ha dovuto pagare più che in passato” ha sottolineato l’assessore. Ristoranti, pizzerie, mense, pescherie, ortofrutta e pescherie potranno godere di una riduzione del 5% dei coefficienti minimi, mentre per locali come bar e pasticcerie i coefficienti verranno abbassati al minimo. ECCO LE TARIFFE 2014
Come lo scorso anno, la tassa si divide in utenze domestiche e non domestiche, entrambe suddivise in una quota fissa con un coefficiente da moltiplicare per i metri quadrati “calpestabili” dell’immobile e una quota variabile che per le utenze domestiche dovrà essere moltiplicata per il numero di occupanti e per quelle non domestiche con la superficie del locale.
Tre le novità introdotte la riduzione del 10% sull’importo calcolato sulla parte variabile per chi utilizza impianti di compostaggio domestico. “E’ un primo passo di un percorso che hanno intrapreso anche altri Comuni e che guarda verso una modalità più virtuosa nella gestione dei rifiuti” ha commentato Elisa Corti. Per ottenere la riduzione bisognerà fare richiesta in Comune compilando uno specifico modulo. Le rate saranno tre: 31 luglio, 30 settembre, 30 novembre oppure in un’unica soluzione nel primo pagamento di luglio.
“La TARI serve a coprire i costi del servizio di raccolta rifiuti, IMU e TASI devono invece garantire delle entrate per il Comune – conclude l’assessore – e scegliendo di non alzare l’addizionale IRFEF, sono le tasse sulla casa permettere un equilibrio di bilancio sempre più difficile da ottenere. Limitare delle spese già contenute negli anni non è semplice, senza contare i 400 mila euro previsti per la spending review e i trasferimenti statali sempre più ridotti”.

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