La Nostra Famiglia, lettera dei lavoratori: “Estremamente delusi”

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BOSISIO PARINI – Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del personale de la Nostra Famiglia della Lombardia delle sedi di Bosisio Parini, Ponte Lambro, Lecco, Como, Sesto San Giovanni, Carate Brianza, Mandello del Lario votata allโ€™unanimitร  dalle assemblee dei lavoratori tenutesi il giorno 30 gennnaio 2020.

“Per tutti noi operatori รจ stato estremamente deludente leggere quello che รจ successo in questi giorni, con lโ€™interruzione delle trattative per il rinnovo di un contratto scaduto oramai da 13 anni. Ma รจ stato per noi ancora piรน grave e doloroso leggere i comunicati emessi dalla nostra dirigenza relativi lโ€™applicazione del contratto per le RSA e CDR sottoscritto nel 2012.

Questo รจ stato doppiamente grave:

  • Prima di tutto per i contenuti del contratto, che di fatto ci vedrebbe ancora piรน impoveriti, con addirittura una perdita in termini contrattuali, non soltanto economica ma anche normativa, con un aumento delle ore di lavoro senza compenso ed inoltre senza che questo garantisca effettivamente un miglioramento del servizio erogato allโ€™utenza.
  • Secondariamente per la reiterazione di una ormai lunga tradizione di incapacitร  di comunicazione da parte di una dirigenza che provocatoriamente propone questo contratto peggiorativo proprio mentre tutti credevamo di essere cosรฌ vicini al rinnovo del CCNL, e oltretutto comunicandoci che questo viene fatto nel nostro interesse. Come se dovessimo ringraziare la direzione per avere ancora un posto di lavoro. Quella stessa dirigenza che sul territorio si fregia dellโ€™eccellenza della qualitร  delle cure erogate, ma che dentro casa non รจ in grado di riconoscere dignitร  agli operatori che garantiscono quei livelli di eccellenza. Operatori che per 13 anni hanno offerto non solo la loro
    professionalitร , ma anche unโ€™ empatia ed unโ€™ umanitร  manifestata nei questionari di gradimento compilati dallโ€™utenza. Da 13 anni fanno tutto questo con uno spirito di sacrificio che questa dirigenza non riconosce, anzi denigra. Eโ€™ ancora piรน grave ed incomprensibile come un istituto, che afferma di credere in valori religiosi e di voler fare โ€œil bene fatto beneโ€ , si dimentichi per prima cosa di quelle persone che, a differenza di chi compie scelte sulle spalle degli altri, non si limitano a proporlo come uno slogan, ma che invece praticamente e quotidianamente fanno quel bene. La misura รจ colma. Non siamo disposti ad ulteriori sacrifici. Chiediamo solo che ci venga riconosciuto quanto ci spetta.

Non accettiamo che la prima misura per rientrare nel bilancio sia sempre quella di tagliare sulle spese sul personale, perchรฉ questo sicuramente si accompagnerร  ad una perdita di qualitร  (poco coerente con quanto si afferma nella mission aziendale, di volervi impegnare per il bene dei pazienti).

Riteniamo che vi siano molte altre possibilitร  per far quadrare il bilancio, prima di arrivare a rivalersi sui dipendenti.

  • Da qualche anno รจ stato stilato un nuovo organigramma, che ha previsto un incremento delle โ€œpoltrone amministrativeโ€
  • Abbiamo un centro โ€œavveniristicoโ€, in cui i pazienti sono ricoverati anche per tempi lunghi, ma non siamo in grado di offrire dei servizi alla nostra utenza. Servizi, come un bar o piccoli negozietti, che potrebbero fruttare un cospicuo introito.
  • Abbiamo un 6ยฐpadiglione con aule e sale conferenze in larga parte inutilizzate. Con un poโ€™ di lungimiranza si potrebbero utilizzare questi spazi per corsi di formazione che consentendo al contempo di avere personale piรน formato e le casse piรน piene.

Noi operatori della sanitร  certamente tratteremo i nostri assistiti come sempre
perchรฉ dopo tanti anni il “bene fatto bene” รจ realmente una parte di noi”.