Premio per le iniziative promosse a beneficio delle persone del gruppo
“Una leva di crescita interna che rappresenta anche un fattore di coesione sociale per il territorio”
LECCO – Il Gruppo Acinque ha ottenuto per l’edizione 2024 di Welfare Index PMI il rating di Welfare Champion ed è stata premiata durante l’evento finale che si è tenuto giovedì a Roma. La classe Welfare Champion identifica il gruppo delle migliori PMI nel welfare aziendale: quest’anno sono circa 140 su un totale di quasi 7.000 imprese partecipanti.
Il riconoscimento viene assegnato alle “Imprese con un sistema di welfare aziendale caratterizzato da un livello di iniziativa molto rilevante (sia per ampiezza sia per intensità), capacità gestionali e impegno economico-organizzativo elevati (proattività, orientamento all’innovazione sociale, sistematico coinvolgimento dei lavoratori) e impatti sociali significativi sulla comunità interna ed esterna all’impresa.”
Il welfare aziendale è un fattore qualificante di per sé perché aumenta il benessere organizzativo, migliora il clima aziendale, garantisce un maggiore ingaggio delle persone, ma genera anche valore per l’intera comunità: l’analisi del settore ha infatti confermato che le imprese che hanno introdotto un welfare più evoluto sono le più solide e competitive sul mercato, mostrano maggiore resilienza rispetto agli scenari sempre più complessi, i loro risultati crescono più velocemente e sono le più attente alla creazione di valore per e nei territori in cui operano.
È la settima edizione del premio e Acinque era candidata per la prima volta. “Un debutto davvero positivo, che gratifica e ci incoraggia a proseguire ulteriormente lungo un percorso che consideriamo qualificante e distintivo per Acinque e per il territorio in cui operiamo” ha sottolineato l’amministratore delegato di Acinque, Stefano Cetti.
Le aziende che partecipano al premio vengono mappate e pesate rispetto alle azioni già realizzate e a quelle che saranno sviluppate. La selezione è rigorosa, sulla base di parametri puntuali. “Abbiamo deciso di partecipare alla selezione al di là del prestigio del riconoscimento che detiene con l’obiettivo di misurarci e capire a che punto siamo. E decisamente siamo soddisfatti del risultato conseguito, ci fa capire di essere sul percorso giusto e ci sprona a fare ancora meglio” ha osservato Damiano Baccelloni, direttore People & Culture di Acinque.
Nel welfare aziendale Acinque ha dedicato progettualità, innovazione e risorse, investendo in maniera sistematica. Si tratta del resto di un ambito che rientra nei capisaldi di Acinque la cui vocazione alla sostenibilità, declinata in tutti i business della propria massa critica, parte innanzitutto dalla valorizzazione delle persone che lavorano nel Gruppo. Sono diversi i parametri e gli indicatori che hanno consentito ad Acinque di inserirsi fra le prime e più evolute realtà nazionali del settore.
“Tra gli aspetti su cui lavoriamo quotidianamente per ottenere risultati sempre migliori, base solida è costituita dalla fornitura di servizi volti ad incrementare il potere d’acquisto delle persone del Gruppo Acinque e delle loro famiglie, che spaziano dal supporto alla genitorialità, alla previdenza complementare fino ai servizi per la salute e tanto altro. Non solo l’ampiezza ma anche la qualità dei servizi erogati è molto apprezzata dalle colleghe e dai colleghi di Acinque e ciò è certificato da una percentuale di adesione tra le più alte del nostro settore. Abbiamo inoltre introdotto la possibilità di accedere gratuitamente ad un servizio di supporto psicologico che, insieme all’attenzione alla salute e sicurezza, possa completare il benessere della persona a 360 gradi. Tale iniziativa rientra in un programma più ampio di formazione dei manager del Gruppo e di sensibilizzazione di tutta la popolazione aziendale proprio sugli aspetti concreti del benessere psicologico in azienda. A tutto ciò – ha detto Baccelloni – si aggiunge una continua attenzione alla conciliazione vita/lavoro che sviluppiamo attraverso nuove forme di organizzazione del lavoro sempre più flessibili”.
“Dal modello di smart working per i white collars, che prevede una percentuale di lavoro agile fino al 60% nell’arco di un bimestre, a diverse forme di flessibilità dell’orario di lavoro per i blue collars. A completamento del benessere organizzativo negli anni abbiamo investito e continuiamo a farlo sulla sicurezza e sulla qualità del contesto di lavoro, realizzata attraverso la riqualificazione delle sedi aziendali la cui prima implementazione ha coinvolto la sede di Monza. Infine per noi fare welfare significa anche investire sulle competenze e sullo sviluppo professionale delle persone e lo facciamo attraverso l’accelerazione dei percorsi di carriera (il nostro programma Futura) e attraverso una continua formazione sia manageriale che dedicata alle soft e hard skils potenziata dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale (il nostro programma Insieme)” ha aggiunto Baccelloni.
“In virtù dello storico legame e dell’interazione col territorio, dalla catena dei fornitori alle partnership, le nostre politiche di welfare non restano confinate al perimetro aziendale – ha affermato Cetti – di fatto, abbiamo l’ambizione di contribuire a generare un valore condiviso che trascende l’azienda. Acinque diventa un attore di coesione e crescita sociale. Pensiamo al tema dell’inclusione che ci ha permesso di ottenere un premio con Fondazione Libellula nel cui network operiamo già da alcuni anni. Ma anche a quello dell’affermazione lavorativa: vogliamo offrire opportunità di avanzamento professionale al talento, svolgere una funzione di soggetto proattivo nello sviluppo e nell’affermazione delle competenze: Acinque è un’occasione di crescita e di realizzazione personale, è il nostro modo di interpretare la presenza sul territorio, con visione strategica e responsabilità” ha concluso l’amministratore delegato del Gruppo.