Leuci: lucchetti ai cancelli. “Quale 1° maggio” per i lavoratori?

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LECCO – Festa del Lavoro “amara” per gli ex dipendenti della Leuci: nelle scorse settimane, approfittando dell’assenza del presidio che impegna i lavoratori dalla chiusa della fabbrica lecchese,  a fine 2013, sono stati posti i lucchetti al cancello dell’azienda, impendendo così l’accesso ai capannoni e alla palazzina amministrativa che fino ad un mese fa era stata occupata dagli operai.

“Un abile colpo di mano” lo  ha definito Germano Bosisio, rappresentante degli ex lavoratori che nella mattinata di venerdì hanno manifestato ancora una volta di fronte alla fabbrica di via XI Febbraio.

Germano Bosisio - ex Rsu Leuci
Germano Bosisio – ex Rsu Leuci

“Noi però non ci rassegniamo – ha proseguito Bosisio –  ci sono i progetti ed una convergenza di più associazioni e  soprattutto di giovani. Questa non deve essere una battaglia che coinvolge solo i  lavoratori ma una vera e propria battaglia di cittadinanza. Si tratta di capire quali futuro dare alle aree dismesse e tutti possono essere protagonisti dal basso di forme di progettazione creativa.  Non si pensi a qualcosa di fumoso, ma  a idee  che progettano la riconversione di quest’area, con l’innovazione tecnologica, con centri di ricerca,  con il coinvolgimento di associazioni culturali e sociali e dei giovani”.

Un progetto, quello della Città della Luce, già lanciato nei mesi scorsi e per il quale si è cercato di coinvolgere le imprese del territorio. Ora i lavoratori ci riprovano mirando al Progetto di cooperazione territoriale Urbatt 3 approvato nel dicembre scorso dalla Comunità Europea, per il quale il gruppo che sostiene il progetto della Città della Luce avrebbe ottenuto il via libera dal Comune di Lecco  per la partecipazione al bando.

“Un progetto europeo che guarda al futuro delle aree dismesse – ha spiegato Angelo Riva del Crams –  vorremmo che la situazione della Leuci  si agganci a progettazioni europee che si concretizzeranno in  consorzi internazionali, per cogliere nelle aree come questa un’occasione per il rilancio del territorio.  Permetterebbe di avere qui esperti per effettuare uno studio di fattibilità sull’area. La Leuci deve essere un faro per il territorio”.

L'arch. Giulio Ceppi
L’arch. Giulio Ceppi

“Il tema delle aree dismesse non riguarda solo Lecco,  è presente in tutto il mondo – ha sottolineato l’arch. Giulio Ceppi, che ha coordinato l’analisi sul caso della Cittadella della Luce elaborato da una giovane ricercatrice –  Questo io credo sia solo l’inizio di un percorso che costruiremo  assieme. Sono le radici della pianta e io sono convinto che riusciremo a farla crescere. Certo non si potrà scavalcare la proprietà ma possiamo agire presentando un progetto forte”.

Questa è anche l’intenzione degli ex lavoratori che “per il momento” escludono  di riprendersi la fabbrica attraverso atti di forza, “per  non mettere a rischio quanto fatto finora” come spiegato da Maurizio Esposito, ex Rsu.

I lavoratori però chiedono risposte e,  se ringraziano il Comune di Lecco per l’appoggio ricevuto finora, qualche critica non la risparmiano ai sindacati e alla Camera di Commercio,  giudicati “latitanti” rispetto alla loro situazione.

In mattinata tutti i candidati sindaci delle prossime elezioni in città hanno fatto visita al presidio dei lavoratori. A loro sarà presto chiesto di mettere nero su bianco l’eventuale appoggio al progetto della Città della Luce.

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