Regolarizzazione dei lavoratori stranieri: “Un flop” per Cgil

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LECCO – Tempo scaduto per regolarizzare i lavoratori stranieri in nero: la campagna di regolarizzazione, iniziata lo scorso 15 settembre, si è conclusa a mezzanotte di lunedì facendo registrare 134.576 domande da tutta Italia, di cui 681 dalla provincia di Lecco.

Una cifra che non soddisfa affatto i sindacati:

Si può parlare di vero flop – ha sottolineato il segretario di Cgil Lecco, Guerrino Donegà – basti considerare che nella precedente regolarizzazione del 2009, che era rivolta al solo lavoro domestico, le istanze presentate a livello nazionale erano state 300.000 di cui 1826 a Lecco. Ben poca cosa a fronte del mezzo milione di immigrati irregolari di cui si stima la presenza in Italia.

Un meccanismo farraginoso, contraddittorio, assolutamente inadeguato agli obiettivi per cui è stato attivato. Una nuova occasione persa per moltissimi immigrati, di emergere dalla irregolarità, dal ricatto, dallo sfruttamento del lavoro nero”.

“Avevamo già denunciato fin da subito i requisiti assurdamente restrittivi della prova della presenza al 31/12/2011, del versamento dei 1000 , dell’esclusione del part time nel lavoro subordinato, della scelta volontaria lasciata al solo datore di lavoro – ha spiegato Donegà – Si tratta di prescrizioni che nulla giovano alla necessaria prevenzione di comportamenti opportunistici e truffe varie, che notoriamente traggono invece vantaggio dalle inutili complicazioni burocratiche e formali.

A questo si aggiungono poi i drammi umani. Abbiamo conosciuto alcuni di questi immigrati che magari in Italia da anni, per una semplice coincidenza, un cavillo, hanno perso anche questa opportunità di uscire dall’ombra, di riguadagnarsi una piena dignità di uomini ed ora sono risospinti nella disperazione”.

“Ma noi andremo avanti – ha proseguito – Così come abbiamo fatto dedicando una particolare attenzione a queste persone. La CGIL da sola a Lecco ha inviato un terzo di tutte le domande, più della metà di quelle inviate dai sindacati. E continueremo a sostenere ed assistere il percorso dell’emersione anche attraverso l’applicazione della direttiva UE n. 52 che introduce sanzioni per i datori di lavoro che impiegano lavoratori extracomunitari irregolari. A sostenere il diritto ad un lavoro dignitoso, strada obbligata per l’uscita dalla crisi”.