Scuola e lavoro: il 1° Career Day, Confindustria con Badoni e Fiocchi

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I vertici di Confindustria Lecco Sondrio e i dirigenti delle scuole Badoni e Fiocchi alla presentazione dell’iniziativa

 

LECCO – Una quarantina di aziende e circa trecento studenti: sono i numeri del primo Career Day, l’evento organizzato da Confindustria Lecco insieme agli istituti Badoni e Fiocchi, un esordio per una manifestazione che il prossimo 19 maggio riunirà al Palataurus di Lecco il mondo scolastico e quello delle imprese.

“Si continua sul percorso già avviato di incontro tra scuola e industria, su cui abbiamo già molto investito in passato – spiega il presidente di Confindustria Lecco – Sondrio, Lorenzo Riva – questa iniziativa va a toccare una delle problematiche vissute negli ultimi anni dalle imprese, la difficoltà di reperimento di figure tecniche che c’era già negli anni della crisi e che oggi è ancora più forte grazie alla fase di ripresa che si è consolidata. Vogliamo accentuare il dialogo tra i due mondi, incontrare gli studenti ancor prima che il loro percorso formativo sia concluso”.

Ecco quindi nascere questa manifestazione, “che alla sua prima edizione ha già raccolto un buon numero di imprese di diversi settori, dal metalmeccanico a quello della carta, della plastica e della chimica, tutto questo senza dover fare alcun richiamo e in poco tempo, segno di un bisogno sentito dal mondo produttivo lecchese” ha sottolineato il direttore di Confindustria, Giulio Sirtori.

il direttore Giulio Sirtori con il preside Claudio Lanfranconi e Giovanni Pavone dell’istituto Fiocchi

 

Il 19 maggio, al Palataurus verranno allestiti gli stand dove le imprese accoglieranno i ragazzi delle quinte classi per effettuare degli incontri conoscitivi, inoltre sarà spiegato loro come stendere il proprio curriculum e come approcciarsi ad un colloquio di lavoro.

“La scuola non crea occupazione ma può creare occupabilità – ha ricordato il dirigente Angelo de Battista, preside dell’Istituto Badoni – è una dinamica già in corso quella che nasce dalle richieste di personale alle scuole da parte delle aziende. Da parte nostra dobbiamo lavorare affinché la scuola possa mettere gli studenti nelle condizioni migliori per integrarsi velocemente sul posto di lavoro”.

E sono tanti gli studenti che trovano un impiego dopo il diploma. “La percentuale di quanti si collocano sul mercato del lavoro e di quelli che proseguono negli studi universitari supera il 90%” fa sapere il dirigente del Badoni.

Lo stesso accade al Fiocchi, “ad ottobre abbiamo già esaurito i nominativi degli studenti da dare alle aziende – commenta il preside Claudio Lanfranconi, intervenuto alla presentazione della manifestazione insieme al vice preside Giovanni Pavone – il nostro istituto da oltre 25 anni collabora con le aziende con progetti di alternanza ancor prima che questa parola entrasse nel vocabolario scolastico. Il Fiocchi e il Badoni mettono a disposizione del mondo industriale competenze importanti”.

Il presidente di Confindustria, Lorenzo Riva, con il preside Angelo De Battista dell’istituto Badoni

 

Eppure resta ancora un ‘gap’ tra le richieste delle aziende e il numero di figure professionali sfornate dai due istituti. “Da soli non riusciamo a garantire il personale di cui le imprese del territorio ha bisogno – dice De Battista – ma se dovessimo ampliare il numero di studenti avremmo un altro problema, necessità di spazi e di un organico maggiore”.

Il Fiocchi invece sta cercando di incrementare le iscrizioni e l’ultimo anno, spiega il dirigente, la scuola è riuscita ad ottenere un buon risultato: “Il pensiero di molte famiglie e ragazzi è che la fabbrica sia un luogo dove ci si ‘sporca le mani’, si guarda allora ad un impiego nel terziario dei servizi, Lecco però ha una vocazione industriale, qualcuno deve continuare produrre e noi siamo bravi in questo”.

“L’industria è un settore che può dare offrire una grande crescita professionale e soddisfazioni lavorative – ha sottolineato il presidente Riva – e se è vero che ci si può ‘sporcare le mani’ bisogna essere fieri di questo, perché si ha contribuito a creare qualcosa, a produrre ricchezza”.