MILANO – Si svolgeranno venerdì a Palazzo Marino i funerali di Umberto Veronesi, oncologo di fama mondiale scomparso martedì sera all’età di 90 anni.
Sarà una cerimonia laica, come lui desiderava, che avrà luogo nella Sala Alessi del municipio. La stessa sala adibita da giovedì a camera ardente per consentire a tutti di dare un ultimo saluto al professore, figura di riferimento per la lotta ai tumori e per la cultura scientifica internazionale.
A Umberto Veronesi si deve in particolare l’impulso fondamentale alla chirurgia conservativa per il più diffuso fra i tumori femminili, il tumore del seno. Nel 1973 inizia uno studio pioneristico per dimostrare che i tumori di piccole dimensioni possono essere asportati con una tecnica che risparmia la rimozione totale della mammella, la quadrantectomia. Nel 1981 i dati preliminari vengono pubblicati sul prestigioso New England Journal of Medicine e il New York Times riprende la notizia in prima pagina. Inizia così l’evoluzione di pensiero oggi acquisita da ogni chirurgo, che porta a risparmiare mutilazioni non necessarie alle donne con tumore al seno: dalla massima terapia tollerabile alla minima terapia efficace.
“Ci ha lasciati una persona unica, non soltanto per noi figli, ma per un’intera generazione di medici”, lo ricorda il figlio Paolo, presidente della Fondazione Veronesi, fondata dal padre nel 2003.