90 anni Kapriol Morganti, il K Team racconta la spedizione cinese

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Franco Morganti

CIVATE – “Novant’anni sono un traguardo che riempie di orgoglio. Guardando alle nostre spalle vediamo il percorso fin qui fatto, i sacrifici e i successi, e non possiamo che essere soddisfatti di dove siamo arrivati, puntando a migliorare sempre di più il nostro lavoro”.

Un lavoro che, come ha spiegato Franco Morganti, Amministratore Delegato della Kapriol Morganti Spa, ha portato l’azienda ad avere un ruolo di riferimento nell’industria delle costruzioni, che oggi costituisce il principale mercato di sbocco dell’azienda fondata nel 1927 a Cortenova da Alessandro Morganti.

Per i suoi 90 anni di storia e di passione la Kapriol Morganti ha deciso di festeggiare con tre stelle dell’alpinismo, il ragno Luca Schiera, Corrado ‘Korra’ Pesce e Roland Hemetzberger.

Il Kapriol Tema Luca Schiera, Roland Hemetzberger e Corrado Korra Pesce

 

Il cosiddetto Kapriol Team, fondato in occasione dell’importante traguardo dell’azienda lecchese, è fresco della spedizione che ha portato il trio a viaggiare in lungo e in largo per la Cina, accompagnati dal fotografo e videomaker Achille Mauri.

A raccontare l’avventura, mercoledì pomeriggio presso la sede a Civate, è stato Luca Schiera, maglione rosso. “Siamo partiti con un progetto, che abbiamo purtroppo dovuto abbandonare non appena arrivati a destinazione – ha spiegato – il nostro primo obiettivo era Balagezong, nella penisola dello Yunnan, dove avremmo dovuto scalare su pareti di calcare di 5.000 metri di altezza inviolate. Ma non ci siamo riusciti, o meglio, non ci è stato permesso di arrampicare“.

Nessun problema di visto o di autorizzazioni mancanti, come precisato, dal momento che non erano necessarie: “Sinceramente – ha proseguito Luca – nessuno di noi ha ben capito il motivo. Può c’entrare la vicinanza con il Tibet, forse alcune di queste montagne erano sacre. Di fronte all’ennesimo divieto abbiamo deciso di cambiare destinazione e così è iniziato il nostro viaggio alla scoperta delle meraviglie cinesi”.

Sul Grande Arco a Getu (foto by Achille Mauri)

 

Un viaggio che ha portato il Kapriol Team dapprima a Getu, nel Guizhou, dove i tre alpinisti hanno scalato sul leggendario Great Arch (Grande Arco) della Getu Valley: uno straordinario tunnel naturale alto oltre 50 metri di altezza; da qui, dopo un viaggio di circa 2 mila kilometri, il Team è arrivato a Yangshuo, definito anche lo ‘Yosemite della Cina’: si tratta del sito di arrampicata più vasto del paese, caratterizzato da formazioni rocciose coperte di vegetazione che si alzano tra le risaie.

Luca Schiera impegnato a Yangshuo (foto di Achille Mauri)

 

“Qui abbiamo arrampicato prevalentemente in falesia e ripetuto qualche via – ha spiegato Luca – la spedizione non ci ha portato dove ci eravamo prefissati ma forse ha avuto uno sviluppo inatteso e tutto sommato piacevole: abbiamo avuto la possibilità di girare, conoscere e rapportarci con le montagne e i siti di arrampicata del paese e con la sua gente. Una vera e propria impresa quest’ultima in certi casi, visto che nessuno parlava inglese!”.

L’alpinista tedesco Roland Hemetzberger impegnato nella Getu Valley

 

La spedizione è durata circa un mese e, curiosità, dopo il rientro il climber tedesco Roland Hemetzberger a inizio ottobre ha ripetuto l’ostica via Wogü (8c+ max, 8a+ obbligato) nel Rätikon, in Svizzera. La prima salita nel 2008 fu del fuoriclasse ceco Adam Ondra.

Fabio Palma e Luca Schiera

 

Passato il 90esimo il Kapriol Team non si scioglierà come anticipato da Franco Morganti: “Per l’azienda è un onore essere rappresentata da questi tre giovani e avventurosi ragazzi: abbiamo deciso di sponsorizzare questa spedizione perchè il materiale che produciamo per il mondo della sicurezza sul lavoro è simile a quello dell’outdoor: l’ambiente di montagna è insidioso come quello di cantiere”. I prossimi obiettivi? “Alpinisticamente? Ci siederemo ad un tavolo per discuterne” ha proseguito l’Amministratore Delegato.

Intanto prosegue la chiodatura della nuova falesia K9o, sui Corni di Canzo: è questo l’ultimo omaggio al territorio della Kapriol Morganti per i suoi 90 anni. Ad attrezzare la falesia, sul Corno Occidentale, al di sopra della già esistente ferrata, ci stanno pensando Luca Schiera e il presidente dei Ragni di Lecco Fabio Palma. Già otto i tiri attrezzati (di difficoltà alta), ma l’obiettivo come spiegato è quello di arrivare a 15 tiri.

Luca Schiera impegnato a chiodare la nuova falesia K90 ai Corni di Canzo

 

“E’ davvero un posto bellissimo e con la roccia più spettacolare che abbia mai visto da queste parti – ha detto Palma – nel giro di un mese contiamo di terminare la chiodatura, i disegni e le relazioni. Accanto ai tiri più duri ci saranno lunghezze non troppo difficili, adatte a tutte. L’unica ‘pecca’ se vogliamo di questa nuova falesia è l’avvicinamento, non proprio veloce (30 min circa, ndr) ma per il resto lo spettacolo è assicurato” ha concluso.

GALLERIA FOTOGRAFICA (di Achille Mauri le foto della spedizione in Cina)