All’ufficio turistico di Lecco, ci vive l’Uomo Ragno…

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L’abito non fa il monaco recita il proverbio. Ma fa l’uomo, pare abbia aggiunto qualcun altro. Aspetto e immagine non sono tutto, è vero, ma qualche voltano contano e parecchio. Nulla a che vedere con il bello o il brutto, si sa che il gusto non si discute. Tuttavia, d’innanzi a certa evidenza dei fatti, non si può che rimanere perplessi.

Basta osservare le insegne dell’ufficio turistico della Provincia di Lecco, per la precisione Iat (Informazione e Accoglienza Turistica della Provincia), situato in via Nazario Sauro in prossimità del lungolago. Pare ci viva l’Uomo Ragno.

Da tempo immemore infatti, sulle scritte “Informazioni Turistiche” campeggiano ragnatele e insetti morti. E nessuno si azzardi a dire che è colpa dei lavori in essere nella vicina piazza Affari che, al più, potrebbero impolverare insegne e vetrine. Ciò che “avvolge” da chissà quanto tempo le scritte è il segno evidente di una non curanza, dato che basterebbe davvero poco per cancellare la “vergogna”: una scopa e un po’ di quel famoso olio di gomito del quale parlavano un gran bene le nonne.

Un pessimo biglietto da visita per una città che ormai da tempo si spende in conferenze, tavole rotonde, tavoli di lavoro, incontri, per il tanto auspicato rilancio turistico che Lecco, a onor del vero, attende ormai da anni.

Ecco, provocatoriamente potremmo dire che, forse, la ricetta per un primo concreto rilancio turistico della città di Lecco potrebbe essere questa, fatta di due soli ingredienti: attenzione alle cose più semplici (e troppo spesso scontate) e un po’ di buona volontà. Chissà mai che con questa ricetta anche le nostre strade diventerebbero pulite tanto quanto quelle dell’esemplare Svizzera (basterebbe che carte e cartacce finissero nei cestini e all’occorrenza nelle tasche e nelle borse dei lecchesi; stessa cosa per chewingum e mozziconi) e le aiule si colorerebbero dello stesso “verde svizzero” che più verde non si può (cominciando dall’evitare di utilizzarle come latrine per cani).

Poi servono i grandi progetti, è vero. Ma perchè non incominciare dalle cose più semplici: come per esempio dal togliere le ragnatele alle insegne dell’Ufficio Turistico? L’Uomo Ragno, ne siamo convinti, se ne farà una ragione.