LECCO – Continua a volare alto la Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera di Lecco: dal 16 dicembre del 2009, giorno dell’avvio dell’attività, al 30 giugno di quest’anno sono stati 2.500 i casi trattati, con quasi 3.000 procedure chirurgiche avviate e concluse. Questo, uno dei dati più salienti (resi noti in questi giorni) della struttura diretta da Amando Gamba.
“In sala operatoria – spiega lo specialista che è anche Direttore del Dipartimento Cardiovascolare – sono trattate tutte le patologie cardiache, acquisite o congenite rare, dalla più semplice alla più complessa”.
Le statistiche rilevano, fra l’altro, che il 48,7% delle patologie che hanno impegnato i cardiochirurghi lecchesi hanno riguardato le coronarie, mentre il 25,6% hanno interessato le valvole cardiache. Nell’11,4% dei casi, poi, si è trattato di valvulopatie associate a problematiche coronariche.
I dati segnalano anche dettagliatamente le tipologie di intervento: dei 1800 interventi maggiori, poco meno del 50% sono stati di by pass aorto-coronarico, mentre quasi il 33% sono stati di sostituzione valvolare.
“La nostra équipe – sottolinea il Primario del Manzoni – è in grado di operare anche i casi più complessi e nessun paziente è stato mai rifiutato perché presentava patologie considerate troppo complesse per le nostre possibilità tecnico-organizzative”.
Da dove provengono i pazienti? Circa il 63% da Lecco, il 13,5% dalle aree della Valtellina, il 13% dal meratese, il 5,1% dal territorio bergamasco . Da segnalare , poi, che il 5,2 % proviene da altre provincie e da aree extra-lombarde.
I malati su cui i cardiochirurghi sono intervenuti sono compresi in una fascia d’età che va dai 12 ai 94 anni (l’età media è di 71,4 anni). Più numerosi, poco più del 40%, quelli compresi tra i 70 e i 79 anni di età; tra i 60 e i 69 sono invece il 26%. Corposa anche la percentuale dei pazienti ultraottantenni, pari al 13,5%. Sono solo lo 0,5% , invece, i cardiopatici sotto i 19 anni su cui i cardiochirurghi lecchesi sono intervenuti.
Da sottolineare inoltre che la stragrande maggioranza dei pazienti della struttura è di sesso maschile (71,2%).
Ulteriore dato: il 53,8% dei pazienti è operato in urgenza, mentre il 42,5% in elezione, cioè con interventi programmati. Il 3,7% è invece la percentuale dei pazienti operati in emergenza, arrivati in Ospedale con il 118.
Un’équipe altamente specializzata, quella della Cardiochirurgia del nosocomio di Via dell’Eremo, tanto che, dal 2010 al giugno 2015 , la mortalità a trenta giorni dal ricovero ospedaliero (indicatore utilizzato dall’Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) è risultata pari all’1,8% (in gran parte hanno interessato malati over 80), un valore estremamente basso rispetto a quanto riportato, in proposito, a livello internazionale, dalla letteratura scientifica che si attesta all’8%.
“Tutti i risultati ottenuti – aggiunge Amando Gamba – ci rendono orgogliosi del lavoro che, quotidianamente, affrontiamo nelle nostre Strutture e nelle nostre sale operatorie. Significativa, in questi casi, è anche la collaborazione tra tutte le unità medico-infermieristiche del Dipartimento Cardiovascolare”.