LECCO – Gemellaggio musicale domani sera, giovedì 9 maggio, all’auditorium della “Casa dell’economia” in via Tonale a Lecco. Protagoniste dell’evento saranno le scuole secondarie di I grado a indirizzo musicale “Don Vitali” di Bellano e Lierna, “Manzoni” di Dervio e “Don Ticozzi” di Lecco, oltre all’Istituto comprensivo di Robbiate.
L’appuntamento è a partire dalle 20.30. Il progetto si deve a un’idea culturale scaturita all’inizio dell’anno scolastico dai professori Massimo Orlando (docente a Bellano) e Stefano Salvador, referente del progetto per Lecco, i quali si erano avvalsi della collaborazione del docente Paolo Corneo, insegnante a Robbiate. Quest’ultimo ha organizzato con il collega Marco Cazzaniga una serie di attività pomeridiane per i ragazzi della scuola media finalizzate ad approfondire lo studio di uno strumento musicale (flauto dolce e chitarra) presso la stessa scuola media di Robbiate.
Domani sera saranno complessivamente 200 gli alunni coinvolti nel singolare “gemellaggio” e tutti insieme – a conclusione dello spettacolo – eseguiranno il celeberrimo e coinvolgente brano “Mamma mia” degli Abba. In particolare gli alunni dell’istituto brianzolo saranno una trentina e si esibiranno con questi strumenti: flauti dolci, tastiere, basso elettrico, batteria , sax e voce. Non essendo l’istituto di Robbiate a indirizzo musicale come le altre scuole, la frequenza prevista è di una sola volta alla settimana.
La grande passione degli studenti e la professionalità dei docenti ha consentito tuttavia di raggiungere ottimi risultati, come il pubblico avrà modo di constatare domani. Quella nella sede della Camera di commercio lecchese, che ha concesso l’auditorium di via Tonale per questo evento anche grazie alla sensibilità del presidente Vico Valassi, sarà tra l’altro la prima trasferta dell’orchestra robbiatese dopo un anno scolastico di proficuo quanto intenso lavoro.
“Le finalità dell’iniziativa – spiegano i responsabili – sono innanzitutto educative e di aggregazione e questa esperienza consente ai ragazzi di confrontarsi e di capire che lo studio dello strumento musicale, oltre che individuale, aiuta a raffrontarsi con gli altri e consente uno scambio educativo di indiscusso valore”. “Vengono poi perseguite – aggiungono i dirigenti delle tre scuole coinvolte Antonio Panizza, Renato Cazzaniga e Claudio Rosato – finalità di continuità didattica tra i docenti di educazione musicale e lo strumento stesso. Infatti i primi non sono esclusi dalla preparazione dei ragazzi, in quanto con lo studio del solfeggio aiutano gli studenti a preparare teoricamente i brani che andranno poi ad eseguire”.
Va anche specificato che questo raccordo tra i docenti è un esempio di come, proprio attraverso la collaborazione, si possano fare progetti culturali e musicali non finalizzati a un’ esibizione vera e propria ma a un crescere insieme suonando.