Medicina trasfusionale e volontariato: a Lecco un’alleanza che rappresenta un modello esemplare

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Venerdì il convegno in occasione dei 10 anni della rete trasfusionale della Regione Lombardia/DMTE di Lecco

“Nell’ambito del sangue e delle malattie del sangue, Lecco ha una grande storia anche grazie a una cultura del dono radicata”

LECCO – 25 anni del nuovo ospedale Manzoni, 30 anni dell’Avis provinciale di Lecco, 10 anni della rete trasfusionale della Regione Lombardia/DMTE di Lecco, ma anche i 60 anni della nascita del centro trasfusionale a Lecco con l’allora primario dottor Erba. Il convegno svolto venerdì scorso nell’aula magna dell’ospedale di Lecco dal titolo “La cultura del dono – Il modello Lecco”, è stata un’occasione unica per condividere storia, valori e futuro.

Un appuntamento molto partecipato pensato per dare valore a un modello capace, grazie alle persone che ci lavorano e alla generosità di migliaia di volontari, di coniugare partecipazione, efficienza e innovazione e che continua a rappresentare un punto di riferimento per la Medicina Trasfusionale a livello regionale e nazionale.

In apertura i saluti di Marco Trivelli, Direttore Generale Asst Lecco: “Nell’ambito del sangue e delle malattie del sangue Lecco ha una grande storia che rappresenta un esempio per tutti. La cultura del dono è un fenomeno di grande civiltà e qui è davvero molto radicato”.

A rafforzare questa testimonianza il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, lui stesso donatore Avis: “Venire in ospedale da sani per donare qualcosa agli altri fa bene anche a noi donatori. Mio nonno fu uno dei fondatori dell’Avis e al mio 18° compleanno mi regalò la tessera dell’Avis. Essendo mia moglie cardiochirurgo, infine, so bene l’importanza di avere sangue sempre a disposizione. Lecco è generosa, i numeri sono unici, a conferma della bontà del modello Lecco”.

Alessandro Gerosa (Direttore Medicina Trasfusionale ed Ematologica Asst Lecco); Barbara Foglieni (Dirigente biologo SIMT Lecco, responsabile CLV Lecco); Cristina Comi (Coordinatore Infermieri/Tecnici di laboratorio SIMT Lecco); Elisa Doni (Dirigente medico SIMT Lecco, responsabile centro donatori IBMDR Lecco); Fabio Montanelli e Gabriele Merati (Dirigenti medici SIMT Lecco) e Daniele Prati (ex primario a Lecco e oggi direttore DMTE Ospedale Policlinico Milano, Direttore Struttura Regionale di Coordinamento della rete trasfusionale di Regione Lombardia) sono entrati nel dettaglio del funzionamento di una struttura che raccoglie ogni anno oltre 30.000 unità di donazioni tra i centri di Lecco e Merate.

Grazie a questi volumi, l’Hub del Dipartimento di Medicina Trasfusionale di Lecco garantisce la lavorazione, validazione e distribuzione di circa 70.000 unità di emocomponenti e contribuisce in modo significativo alla compensazione intra ed extraregionale, fornendo ogni anno circa 19.000 unità di globuli rossi concentrati alle aree carenti. Questi numeri hanno reso la Provincia di Lecco uno dei territori più rilevanti in Lombardia per la raccolta di sangue, pioniera già dagli Anni ’80 nei progetti di compensazione a favore di Regioni carenti come Sicilia, Calabria e Sardegna. È anche grazie a questa tradizione che, nel 2015, il Servizio di Medicina Trasfusionale dell’ASST di Lecco è stato riconosciuto come Hub di rilievo all’interno della Rete di Medicina Trasfusionale di Regione Lombardia.

Risultati frutto di una vera e propria alleanza tra i diversi attori in gioco di cui fanno parte le associazioni che si occupano di sensibilizzare i donatori e organizzare la raccolta: Avis Lecco (rappresentata dal presidente provinciale Bruno Manzini) e Alde (rappresentata dal presidente Gianluca Castelnuovo). “Un’alleanza consolidata dove i donatori partecipano concretamente a costruire la salute nel proprio territorio e, grazie alle eccedenze, aiutano anche i territori che hanno carenza di sangue”.