Primi chilometri durissimi per le due cicliste in viaggio verso la fine del mondo
“Ieri solo 31 km in 5 ore perché col vento a 120 km/h sono caduta alcune volte ma intanto che ero giù dalla bici!”
LECCO – Primi giorni sulla bicicletta per Stefania “Steppo” Valsecchi e Lola Delnevo che, il 1° gennaio scorso, hanno iniziato ufficialmente l’avventura che le porterà da El Chalten fino a Ushuaia, nell’estremo Sud della Terra del Fuoco, ai confini del Mondo. Il meteo patagonico, con il proverbiale vento, le ha accolte senza fare sconti, con tutta la sua forza. Le raffiche, che hanno toccato anche i 120 km/h, ha complicato non poco queste prime giornate ma nonostante tutto, come ha scritto Steppo sui social, “noi andiamo” e le due cicliste hanno raggiunto El Calafate.
Dopo un assaggio della forza della natura durante la prima tappa da El Chalten a La Leona (108 km), la situazione si è fatta ancora più severa: “Ieri e oggi eravamo nel nulla! – racconta Steppo – Ieri solo 31 km in 5 ore perché col vento a 120 km/h sono caduta alcune volte ma intanto che ero giù dalla bici! La stavo ruzzando piegata, con le testa che quasi toccava la canna, braccia tesissime sul manubrio e il vento sbam, me l’ha portata via facendola rotolare su se stessa come un pacchettino vuoto di una brioches… e la mia bici con tutte le borse pesa quasi 30 kg”.
Praticamente impossibile pedalare: “Ero in sella quando una folata a 120 km/h mi ha fatto sbandare totalmente a sinistra a fine carreggiata opposta: nessuno arrivava davanti a me ma dietro mi stava superando una macchina bianca che è uscita di strada sulla sterrato per non centrarmi. L’auto mi ha sfiorato il gomito e spostata tutta a destra dove arrivava un pick-up che mi ha centrato la borsa posteriore togliendomi la bici da sotto il sedere, io son rimasta lì, in piedi, era integra! Io e la signora Monica (la donna alla guida del pick-up) ci siamo abbracciate e mi ha fatto vedere che nel cassone del mezzo tiene due incudini per evitare che il vento lo ribalti: questa è la Patagonia!”
Dopo questa tappa rocambolesca che si è conclusa con una nottata nel garage di una casa cantoniera, la maestra lecchese e la sua compagna di viaggio hanno affrontato una tappa da 80 chilometri di “strada e vento” per raggiungere El Calafate: “Grazie a chi sta pregando i miei Angeli custodi”.