LECCO – Sono rientrati a Pasqua i 15 studenti del V anno del corso di Ingegneria Edile-Architettura che la scorsa settimana sono volati a Macao per visitare il sito di progetto dell’edizione 2013 del premio Compasso Volante.
La delegazione lecchese, accompagnata dal coordinatore scientifico prof. Marco Imperadori e dai docenti Matteo Brasca e Roberto Francieri, si è infatti recata dal 23 al 31 marzo in Cina dando l’opportunità agli studenti di confrontarsi con professionisti ed esperti del settore sui contenuti del tema di progetto di questa edizione del premio, attraverso una serie di seminari tematici dall’alto valore formativo e professionale.
Il Premio, più che una competizione in senso stretto, è un articolato laboratorio di progettazione in cui professori e studenti sono coinvolti nell’elaborazione di un tema complesso, che viene individuato annualmente. Lo stimolo creativo e la sua traduzione in concreti elaborati costruttivi derivano da una continua comparazione dialettica tra persone e università, che condividono una concezione comune dell’architettura e del suo rapporto con la tecnologia. L’iter prevede un workshop per delineare il tema e le richieste specifiche della competizione e a progetti ultimati una giuria internazionale per giudicare i lavori e assegnare il premio al vincitore.
Dal punto di vista didattico, questo tipo di esperienza consente infatti un continuo confronto tra le persone coinvolte: docenti, studenti e professionisti lavorano a stretto contatto in un articolato laboratorio di progettazione per sviluppare un tema complesso in un elaborato di alta qualità.
Durante la permanenza gli studenti hanno avuto modo di visitare le città di Hong Kong e Macao con le loro bellezze architettoniche e le loro contraddizioni; un’occasione imperdibile per ammirare l’elaborata commistione di storia cinese, influenze portoghesi e occidentali che in esse convivono in armonia.
Tema di progetto del Compasso Volante 2013 è il recupero, sull’isola di Coloane, di un cantiere navale abbandonato negli anni novanta ma ancora intatto con i suoi edifici in legno con giunture in ferro, travi di acciaio e tetti ondulati in metallo.
La richiesta prevede un complesso intervento architettonico intitolato Hidden Cities: cultura e scienza tra l’Est e l’Ovest, che consenta la creazione di uno spazio polifunzionale composto da hotel, uffici, atelier, spazi espositivi, caffè, ristoranti e una piazza per le performance artistiche e sportive.
Lo scopo del concorso è la progettazione di uno luogo dove la cultura e la scienza possano essere mostrate, promosse e sviluppate, attirando persone di tutte le età e creando un contesto dedicato dove scoprire la cultura e farne esperienza diretta.
Il progetto deve creare uno spazio vivo e animato senza dimenticare il rispetto per le abitudini e gli abitanti del vicino villaggio di pescatori; una forte enfasi deve essere attribuita alla component culturale e artistica del progetto fortemente legata al contesto di riferimento e alla comunità autoctona.