“L’ospedale Manzoni 4° in Italia, ma il suo pronto soccorso…”

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LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:

“Egregio Direttore,

Le scrivo in merito al Vs. articolo riguardante l’Ospedale della nostra città per una piccola riflessione.

Una notizia che indubbiamente fa molto piacere e riempie di orgoglio! Personalmente ho avuto modo di apprezzare la competenza e la professionalità di due reparti dell’Ospedale: la Cardiochirurgia e la Medicina Oncologica. Non posso far altro che ritenere più che meritate queste valutazioni. Anzi!! Fosse dipeso da me, da il mio modesto parere, avrebbero meritato anche un bel Primo Posto!

Ma mi sorge un piccolo dubbio (provocatorio??): come può un’Ospedale così all’avanguardia avere un pronto Soccorso estremamente, vergognosamente inefficiente???

Mi è capito solo due volte di accedere al Pronto Soccorso: la prima volta tre anni fa con mia madre. Una dottoressa estremamente scortese, prima di effettuare una visita o un esame, riprendeva duramente mia madre definendola “grassa e pertanto non meritevole di cure (a quelli grassi come lei dovrebbero far pagare tutti i farmaci!)”. Due ore dopo, gli esiti degli esami dimostravano che mia madre non era solo “grassa” : immediato il ricovero in Unità Coronarica, in terapia semi intensiva..

La seconda volta esattamente due giorni prima della pubblicazione del Vs.Articolo.

Mi sono recata al P.S. in preda a fortissimi dolori addominali. Dopo il triage mi viene assegnato un codice verde. Dopo mezzora di attesa, vengo messa in un letto . Questo succedeva alle nove del mattino. Alle 15.30 mi chiedono di recarmi all’ambulatorio dei codici minori, dove una dottoressa gentilissima mi fa presente che erano ben due ore che mi cercava. Infatti, nella mia scheda, non risultava registrato il fatto che fossi allettata. Mi chiede quali esami e/o cure mi hanno prestato; nell’apprendere che nulla era stato fatto mi esprime il suo rammarico e mi porge le scuse.

Nel frattempo, ovviamente, i miei dolori erano quasi scomparsi lasciando posto ad una sorda rabbia per non aver avuto per ben sei ore la minima assistenza. Devo dire che il Pronto Soccorso era affollatissimo, ma in un ospedale che risulta al quarto posto tra i migliori d’Italia ritengo sia inammissibile dover aspettare sei ore per avere assistenza. Vero. Non ero in pericolo di vita, grazie a Dio!!! Ma non dovrebbe essere questa la sola condizione necessaria per essere presi in considerazione.

Forse la Direzione Sanitaria dovrebbe vigilare maggiormente e prendere più in considerazione le segnalazioni degli Utenti; credo, infatti, di non essere la sola ad avere avuto esperienze negative presso il Pronto Soccorso.

La ringrazio per la cortese disponibilità.

Cordiali saluti”.

Lettera Firmata