Pienone per la prima delle cinque serate organizzate per celebrare l’importante traguardo
Il racconto fotografico del presidente Giuseppe Rocchi ha ripercorso gli ultimi 50 anni. Una dedica speciale a Ercole Esposito “Ruchin” a cui è dedicata la sezione
LECCO – Giuseppe Rocchi, presidentissimo e anima del Cai Calolziocorte, non è uomo di grandi discorsi, è più abituato a parlare coi fatti, ma questa volta ha trovato le parole giuste per celebrare gli 80 anni del club a cui è legato personalmente da quasi 50 anni. Il Cai Calolziocorte, grazie alla collaborazione e all’impegno di tante persone, è un gioiello capace di coinvolgere dai più giovani ai più vecchi (alla serata era presente anche Mario Burini, classe 1936, fortissimo alpinista calolziese, socio e memoria storica del Cai, nonché Ragno onorario).

“Proprio quest’anno abbiamo superato la soglia dei mille iscritti e la cosa mi riempie di gioia – ha detto Rocchi -. Mi fa estremamente piacere vedere una sede piena di gente per questa serata che celebra gli 80 anni del club: dopo il Covid ci sono stati momenti in cui ci si contava sulle dita di una mano, invece questa ritrovata vitalità è una soddisfazione e mi fa soprattutto piacere vedere anche tanti giovani accanto alle persone che hanno i capelli bianchi”.

Merito anche di una sede funzionale in cui il Cai ha creduto e investito tanto, a partire dalla palestra di arrampicata creata nel 2012: “Abbiamo un posto che è favoloso e questo favorisce l’aggregazione, credo che la partecipazione di questa sera ne sia la testimonianza. E poi c’è la palestra di arrampicata che è il nostro fiore all’occhiello: un’attrattiva per tanti giovani e un primo passo verso il mondo della montagna per i bimbi che frequentano i corsi di arrampicata”.

Un’associazione che cresce grazie all’impegno di tante persone: “E’ chiaro che senza le persone che ci mettono la passione le strutture sarebbero inutili. Servono impegno e dedizione per organizzare le varie attività a partire dall’Alpinismo Giovanile (un altro vanto della nostra sezione), alle varie escursioni, serate, momenti conviviali. Abbiamo anche la fortuna di avere un fantastico baitello al Passo del Fò, a due passi dalla Bastionata del Resegone, che conta numerose vie di arrampicata, ci sono settori nuovissimi, mentre i settori più storici sono oggetto di una manutenzione costante. Un vero e proprio paradiso per gli arrampicatori, perciò la mia esortazione a utilizzare il baitello è rivolta soprattutto ai giovani”.

La serata ha riservato molte emozioni, dopo un excursus sull’evoluzione dei materiali, Giuseppe Rocchi ha ricordato, attraverso le foto storiche, la nascita del Cai Calolziocorte nel 1945 con una dedica speciale al fortissimo alpinista Ercole Esposito, detto “Ruchin”, a cui la sezione è intitolata e che trovò la morte in Dolomiti (Sasso Lungo) proprio nell’anno della nascita del club, il 23 settembre.

Poi il racconto è proseguito con una carrellata di fotografie che, in maniera molto simpatica, ha ripercorso gli ultimi 50 anni di storia: da quando si andava in Grigna con scarponi, pantaloni alla zuava e camicia “Carlo Mauri”, alle più recenti scalate sulle pareti di casa ma anche in posti mitici come le Dolomiti e lo Yosemite. Tante anche le immagini dei momenti conviviali e di festa che fanno sempre bene allo spirito del gruppo (a proposito, un ringraziamento è andato anche ai cuochi che anche ieri sera si sono prodigati ai fornelli).

Qualcuno aveva qualche capello in più, qualcun altro un po’ di pancia in meno… ma c’è una cosa che non è cambiata in questi 80 anni: la passione per la montagna, la voglia “de rampà” e lo spirito di amicizia. (QUI IL PROGRAMMA DELLE PROSSIME SERATE)

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