La delusione di chi, con sacrifici, mantiene in efficienza il bivacco
“Il problema è sempre quello, dobbiamo fare i conti con la maleducazione”
BALLABIO – La delusione è tanta nelle parole di chi, questi luoghi, li frequenta e con fatica cerca di tenerli in ordine. Gli sforzi, però, non vanno di pari passo all’educazione della gente e così il bivacco in vetta al monte Due Mani risulta ancora impraticabile.
Nonostante gli sforzi del Cai Ballabio e di alcuni gruppi di volontari di mantenere in efficienza la struttura (inaugurata nel settembre 1982 e dedicata a Enrico Scaioli, Marco Locatelli e Plinio Milani morti nel 1980 sulla Segantini in Grignetta) spesso bisogna fare i conti con i maleducati.
Non è raro che Gianmario Maver del gruppo I Beck o i membri del Cai Ballabio scendano a valle con sacchi pieni di rifiuti lasciati dagli escursionisti, ma questa volta lo sconcerto è ancora maggiore.
“Nonostante qualche anno fa, con il gruppo Balla coi lupi, abbiamo sistemato finestre e il sistema di chiusura della porta c’è chi continua a lasciare il bivacco aperto – racconta Maver -. Così, nelle settimane scorse, sono entrate pecore e capre che l’hanno riempito di escrementi e, con il caldo, vi lascio immaginare il disastro. La nostra delusione è tanta”.
Un primo intervento di pulizia è stato svolto dal Cai Ballabio, come riferito dal presidente Marco Anemoli: “Abbiamo tentato di pulire, ma essendo il pavimento in legno si è impregnato – ha spiegato -. Vedremo se è il caso di intervenire nei prossimi giorni con una levigatrice”.
Il problema, però, è più profondo: “C’è in giro un po’ di maleducazione, basta poco per ricordarsi di chiudere una porta – ha continuato -. Lo stesso succede al bivacco Emanuela, senza contare i rifiuti che troviamo in giro. A Bongio troviamo di tutto e qualche tempo fa c’è stato chi, per disegnare un cuore sull’erba, ha pure smontato un muretto a secco… non ho più parole”.
Il presidente Anemoli concorda con le parole del presidente del Cai Lecco pronunciate in occasione del recente restauro del bivacco Ferrario in Grignetta: “Concordo con Alberto Pirovano quando dice che gli utilizzatori devono avere cura di queste strutture altrimenti, con rammarico, ci vedremo costretti a chiuderle”.