LECCO – “Accolgo con interesse gli stimoli sollevati dal dott. Boscagli (vedi articolo, ndr) – con il quale, peraltro, ho avuto modo di collaborare proficuamente nel corso della mia esperienza di sindaco di Cassago Brianza – e ritengo doveroso, di conseguenza, avanzare alcune mie personali considerazioni.
In primis, eviterei di essere così perentorio nella definizione delle “discendenze o assi ereditari in politica”: in una società globalizzata e ad alto “tasso socio-relazionale” come quella attuale si eviterebbe il rischio di perdersi in visioni talmente semplicistiche tali da ricondurre l’attuale attività politica del Partito Democratico unicamente ad un’unica – anche se legittima – eredità lasciata dal PCI.
Lo stesso discorso penso valga anche per il dott. Boscagli, proveniente dalle fila della DC dalla quale però, come sappiamo, nacquero diverse ramificazioni. In particolare, naturalmente, quella di centrodestra che confluì in Forza Italia e quella di centrosinistra che invece aderì al progetto dell’ULIVO.
Il dott. Boscagli, allora, seguì la prima ed oggi, forse, non milita nemmeno più in Forza Italia ma aderisce invece ad un progetto di governo responsabile del Paese con NCD. Meglio che mi fermi qui: non vorrei si pensasse che io voglia, con queste parole, legittimare la nascita di una nuova categoria di OGM specializzati nell’attività politica!
Nel merito delle critiche avanzate, vorrei invece rispondere ponendo a mia volta una questione: il dott. Boscagli è cosciente che attaccare in questo modo la nuova legge elettorale equivale, di fatto, a dichiarare che un numero elevatissimo di sindaci eletti al primo turno con meno del 40% dei voti, oppure al ballottaggio con una partecipazione al voto inferiore al 50% dei votanti, risultano – secondo quanto afferma – non democraticamente eletti? Quanti sarebbero quindi, a suo parere, i Comuni da commissariare?
Riguardo invece alla categoria dei “nominati” di cui, se non erro, anche il dott. Boscagli ha fatto parte, per una legislatura, quale eletto nel listino bloccato di Formigoni, dovrebbe sapere che la sentenza della Corte Costituzionale, oltre a dichiarare illegittima l’attuale legge elettorale, il cosiddetto “Porcellum”, ha rilevato il principio fondamentale della continuità dello Stato che si realizza attraverso la continuità dei sui organi costituzionali, partendo dal Parlamento e legittimando gli atti che le Camere adotteranno prima che si svolgano nuove elezioni elettorali.
Riguardo al tema della svendita di rappresentatività allo scopo di sostenere l’esigenza di governabilità, ricordo poi che nel corso del passaggio al Senato abbiamo notevolmente ampliato le possibilità di una forza politica di essere rappresentata alla Camera, riducendo la soglia minima dal 4,5% al 3%.
Senza soffermarmi oltre nell’analisi dei dettagli normativi, vorrei infine concludere lanciando al dott. Boscagli una scommessa (per un buon caffè) sul tasso di democrazia che verrà introdotta con l’Italicum: in particolare scommetto che con il doppio turno, al ballottaggio, deciderà di votare – magari in una sfida Renzi – Salvini, Renzi – Grillo o, chissà, Renzi – Marina Berlusconi – molto di più della maggioranza assoluta degli italiani”.
Gian Mario Fragomeli
Deputato del PD