Il capogruppo Tropenscovino si chiede: “Continuamente inascoltati dalla maggioranza: ha senso continuare?”
Se insieme alla minoranza dovessero dimettersi anche i “dissidenti” della maggioranza, per il sindaco Bussola sarebbe scacco matto
BALLABIO – “Nessuna dimissione imminente. Ma è un aspetto sul quale stiamo ragionando. L’indifferenza della maggioranza e del sindaco nei nostri confronti prosegue. Lo hanno fatto in barba alle decisioni prese in Consiglio Comunale e alle mancate risposte alle nostre interrogazioni. Quindi, ci chiediamo: che senso ha andare avanti in queste condizioni?”.
Considerazioni e interrogativo sono del capogruppo Manuel Tropenscovino a nome di tutti i consiglieri di minoranza della civica “Ballabio Futura”, che non nascondono l’intenzione di voler rassegnare le dimissioni.
“In Consiglio Comunale si era deciso di convocare un’assemblea pubblica in data 28 Luglio per discutere del bando Arest e relativo progetto del Barech, ma il sindaco ha deciso di sua spontanea volontà di rimandarla a ‘data da destinarsi’ – spiega Tropenscovino – Inoltre, abbiamo presentato alcune interrogazioni e nonostante il sindaco sia tenuto a rispondere entro 30 giorni, dopo 60 non abbiamo ricevuto nulla. E’ evidente che il primo cittadino procede sul suo binario senza nemmeno degnarci di una risposta. Nulla è cambiato e data la situazione diventa davvero difficile trovare un senso al nostro ruolo in Consiglio Comunale, quindi una strada possibile è quella di rassegnare le dimissioni”.
Un’agonia quella del comune di Ballabio che prosegue dopo la decisione del Ministero degli Interni di prorogare ulteriormente la scadenza per la deliberazione del bilancio di previsione 2022/2024 (da parte di tutti i Comuni) al 31 Agosto prossimo. Bilancio che, ricordiamo, per ben due volte a Ballabio è stato bocciato, condannando il comune al commissariamento.
Se da un lato è vero che “l’ultima ora” è segnata, dall’altro l’ennesima proroga del Ministero tiene in vita l’Amministrazione Bussola.
Un “extra time” che ha permesso al sindaco di portare avanti l’iter burocratico relativo al tanto discusso progetto del Barech, come sottolinea lo stesso Tropenscovino: “A noi non dà risposte, l’assemblea pubblica l’ha rimandata, intante il progetto va avanti, infatti a a luglio è stata firmata la delibera per consentire alle aziende del territorio di esprimere la propria manistazione di interesse”.
Progetto che, è bene ricordare, è stato determinante nel provocare la spaccatura all’interno della maggioranza, con Alessandra Consonni, Luca Pirovano e Marco Pedrazzini che si sono schierati contro, arrivando poi ad esprimere un parere negativo anche sul bilancio. Tre “no”, i loro, che sommati a quelli della minoranza hanno messo all’angolo l’Amministrazione Bussola condannandola al commissariamento.
A questo punto, uno scenario non poi così remoto potrebbe vedere le dimissioni della minoranza e quelle tre “dissidenti”, portando cosi alla caduta definitiva del sindaco. Uno scacco matto che stopperebbe anche l’iter burocratico del progetto del Barech.