mi permetto di utilizzare gli spazi messi a disposizione di commenti esterni, per sostenere l’importanza di andare nelle Biblioteche comunali e firmare, entro sabato 17 ottobre, la petizione promossa dal Sistema bibliotecario lecchese e sostenuta dalla Provincia di Lecco.
E lo faccio non per spirito di appartenenza alla maggioranza che sta governando il nostro territorio e neppure per una sterile e strumentale battaglia contro la Regione Lombardia.
Lo dico, invece, con lo spirito pragmatico che mi ha accompagnato nei miei anni da Amministratrice pubblica: ritengo si stia correndo un rischio e sono convinta che si debba tentare di evitarlo in modo collettivo e comunitario.
Sono consapevole del fatto che le risorse agli Enti locali manchino per scelte e decisioni di diversi livelli amministrativi e di governo (dalla Regione allo Stato): lo diciamo da tempo. E senza dubbio ritengo non abbia aiutato la riconfigurazione (che verrà) e l’indebolimento progressivo e inesorabile dell’efficacia amministrativa delle Province.
Ma vorrei evitare che lo star qui a cercare responsabili e colpevoli ci faccia perdere di vista un’esigenza e un’emergenza culturale che rischia di vedere compromesso l’impegno di decenni. Impegno caparbiamente sostenuto da sforzi di Amministratori di centrosinistra e di centrodestra congiuntamente.
Perché ritengo, quindi, necessaria la petizione e credo sia corretto rivolgerla a Regione Lombardia?
Perché le Biblioteche sono di competenza regionale e perché la Regione Lombardia ha promulgato, nel 1985, una legge ad hoc, la L.R.81, che prevede che la Regione si faccia carico dei Sistemi bibliotecari e delle funzioni base delle biblioteche attraverso contributi dedicati.
E se quella legge non viene finanziata e alle Province o ai Sistemi bibliotecari non arrivano le risorse vitali per il funzionamento quotidiano, questo è un problema le cui conseguenze andranno a toccare tutti.
Io sono convinta che anche l’Assessore Marco Benedetti, predecessore dell’attuale Consigliere provinciale con delega alla Cultura Ugo Panzeri, abbia dovuto “scendere” a Milano e battere più e più volte i pugni al tavolo dell’Assessore regionale per avere garanzia di contributi che salvaguardassero la programmazione culturale e, in particolare, il Sistema bibliotecario lecchese, al di là delle risorse floride e dei progetti ben avviati che anche lui ha trovato al suo arrivo in Provincia.
Ecco: la petizione è un rinnovato battere i pugni per ottenere le risorse che garantiscano alle Biblioteche – fondamentali presidi culturali – di continuare a svolgere la loro funzione.
Sarà poi necessario supportare Regione Lombardia – – una volta che sarà riuscita a liberare risorse proprie, limitando le notevoli spese di rappresentanza e a supporto della sua squadra di Sottosegretari – nella richiesta di ulteriori risorse al Governo? Se sì, io credo che saremo in tanti a farci carico anche di quella richiesta!
Ma ora usiamo bene la petizione proposta dal Sistema bibliotecario lecchese, soggetto che rappresenta e coordina tutte le nostre biblioteche. E non usiamola come bandiera o controbandiera politico/partitica.
Il rischio è che non si raggiunga l’obiettivo e si sacrifichi la cultura e lo sviluppo culturale a ragionamenti di tutt’altro genere. E questa volta non saranno fondi per progetti una tantum a mancare, ma fondi per così dire ‘strutturali’, che garantiscono i servizi essenziali erogati dalle Biblioteche: dall’acquisto coordinato delle pubblicazioni al prestito interbibliotecario, dai servizi online, alla garanzia di apertura di punti prestito nelle aree più deboli”.
Chiara Bonfanti