Calolzio. Mozione sul nucleare, maggioranza senza numeri

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CALOLZIOCORTE – Alla fine la mozione è stata ritirata, ma le minoranze uscendo dall’aula hanno fatto mancare il numero legale.

Il gruppo consiliare Cittadini Uniti per Calolziocorte, ieri sera, ha presentato la mozione “Bando delle armi nucleari: Italia ripensaci”. In sostanza una richiesta al Governo di lavorare perché questi ordigni siano ripudiati e di attivarsi perché vengano ovunque aboliti. La mozione, poi, chiedeva all’Italia “di ratificare al più presto il Trattato di Interdizione della Armi Nucleari del 7 luglio 2017 anche per dare impulso all’alternativa di una economia di pace”.

Un punto non particolarmente ostico, almeno sulla carta. E invece la prima ad andarsene è stata la consigliera della Lega Nord Tina Balossi: “Questa mozione va rimandata. Siamo alla fine della legislatura, sono state sciolte le Camere, discutiamone quando sarà eletto il nuovo Governo”. Critico anche Dario Gandolfi (Lavoro sviluppo libertà): “La mozione non ha alcun senso. Mi chiedo come un consiglio comunale possa approvare una mozione che non ha nessun significato né storico né politico. Si fa testo di politiche internazionali e comunque di situazioni che un consiglio comunale non può gestire. Concettualmente possiamo essere tutti d’accordo, ma la realtà è tutt’altra”.

Quindi, dopo Balossi, sono usciti dall’aula anche Dario Gandolfi, Aldo Valsecchi, Valentino Mainetti, Cristina Valsecchi e Boubou Dia. Complici le assenze di Eleonora Rota, ma soprattutto del consigliere di maggioranza Roberto Monteleone, è venuto a mancare il numero legale e la maggioranza non ha potuto approvare la mozione.