Calolzio. Colosimo rilancia sulla solidarietà: “Carrello solidale e meno sprechi”

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Diego Colosimo, capogruppo di Cambia Calolzio

Il consigliere di minoranza risponde all’assessore Balossi

“Questo difficile momento ha bisogno dell’apporto di tutti”

CALOLZIOCORTE – Il consigliere di minoranza Diego Colosimo, ideatore dell’iniziativa “Panchina solidale”, risponde all’assessore ai servizi sociali Tina Balossi che aveva evidenziato un problema di conservazione dei cibi esposti alle intemperie.

“Grazie all’assessora ai Servizi Sociali per avere informato tramite la stampa locale, anche se solo oggi e forse avrebbe dovuto averlo fatto prima, che presso la chiesa di Sala si possono depositare per chi può farlo le derrate alimentari che poi la Caritas distribuirà ai bisognosi. Bene, buona notizia questa, anche perché così a mezzo stampa si informano anche tutti i cittadini che non frequentano la chiesa non solo per i divieti imposti dalla emergenza sanitaria, ma anche perché magari non tutti sono praticanti – scrive Colosimo -. Mi permetto di invitare però l’assessora Balossi, per superare gli inconvenienti segnalati inerenti i cibi lasciati sulla ‘panchina solidale’, di organizzare in alternativa presso i supermercati e i negozi alimentari disponibili una apposito ‘carrello spesa solidale’ dove chi vuole e ne ha la possibilità può lasciare derrate alimentari per chi ne ha bisogno. La sera, prima della chiusura, la protezione civile o qualche volontario potrebbe passare al ritiro e alla consegna alla Caritas. Questo difficile momento ha bisogno dell’apporto di tutti e quindi ogni stimolo all’aiuto degli altri per noi è da sostenere. Tuttavia rilevo che criticare la solidarietà spontanea non è mai un bel gesto a maggior ragione se la disapprovazione arriva da un assessore che deve avere a cuore le persone socialmente deboli. Con lo spirito propositivo e di collaborazione che ci distingue, rinnovo all’assessora Balossi e a tutta l’Amministrazione Comunale la richiesta di cogliere l’opportunità in questo difficile momento per molti cittadini, di dar vita, come già avevamo richiesto a un progetto concreto per ridurre gli sprechi alimentari, anche per intervenire così in maniera continuativa e non solo nel tempo del coronavirus sulle fasce del bisogno. In molti casi sono sufficienti semplici azioni da parte di singoli cittadini, produttori, rivenditori, ristoratori, gestori di mense ecc… per contribuire ad arginare gli sprechi. Piuttosto che buttare, donare. L’Italia ha una legge contro gli sprechi dei prodotti alimentari e farmaceutici. Ritengo che debba attivare una “cabina di regia” a cui far partecipare: commercianti, ambulanti, ristoratori, gestori di mense, cittadini che lavorano orti, farmacisti, associazioni di volontariato sociale, parrocchie e sindacati, per organizzare un progetto ed un luogo per la gestione degli alimenti e dei farmaci da destinare a fini sociali”.