LECCO – “Durante la gestione di Linee Lecco quello che abbiamo ottenuto abbiamo dovuto conquistarcelo”.
E’ il segretario provinciale del PD, Fausto Crimella, nelle vesti di ex presidente della società di trasporto pubblico cittadina, ad aggiungere il proprio commento nel dibattito sulla messa in vendita dell’azienda, spiegando il percorso fatto tra il 2010 e il 2013, triennio che lo ha visto a capo della società:
“Se in passato la gestione parcheggi era esterna ma diretta, noi abbiamo dovuto partecipare alle gare per acquisirla e siamo riusciti a raddoppiare i posti auto in gestione – spiega Crimella – Abbiamo risparmiato, ci sono state riduzioni di costi e del personale, passato dai 100 della vecchia gestione agli attuali 87 dipendenti. I frutti di questo lavoro si sono proiettati con utili su quest’anno. Ora l’azienda sta un pochino meglio”.
Questo dopo un 2011 e un 2012 che si sono chiusi con un saldo negativo: “Certo, perché abbiamo investito soldi – sottolinea l’ex presidente – ma ora possiamo vederne i risultati. Tutto ciò senza contare che veniva trasferito al Comune il 40% del fatturato di attività ottenute tramite gara. In passato l’azienda non doveva competere nelle gare pubbliche e versava al comune solo il 15%”.
“Un risultato importante” secondo Crimella che però resta convinto sulla necessità di alienare l’azienda, auspicando nell’acquisto da parte di società più forti, che la mettano in grado di competere nelle future gare pubbliche. Una scelta, già varata nel marzo 2013 dall’amministrazione comunale di Lecco, che ha trovato opposizione sia dalla Lega Nord, che all’interno della stessa maggioranza, da parte di Appello per Lecco che ha chiesto di togliere la società dal mercato.
“Non ho un ruolo politico in questa decisone ma se toccasse a me valuterei in un’ottica di privatizzazione – precisa il segretario PD – Le questioni che allora hanno fatto propendere per la privatizzazione esistono ancora, parlo delle agenzie sovraprovinciali, e l’unico modo per dare garanzia di servizi e occupazione è quella di creare aziende di più grandi dimensioni”.

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