Elezioni. Dal Milan a Forza Italia, Brambilla a tu per tu con Galliani

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Michela Vittoria Brambilla, Roberto Gagliardi, Adriano Galliani

 

LECCO – “Descrivere Berlusconi con una parola? Innovatore. Non ho mai pensato di lasciarlo. E’ più di 20 anni che cerca di farmi fare politica perché pensa che sia in grado di farlo”.

Adriano Galliani, candidato capolista di Forza Italia al Senato nel proporzionale, collegio Lombardia 3 (Varese-Como- Lecco), ha fatto la sua prima uscita pubblica oggi pomeriggio all’Nh Hotel di Lecco. A intervistarlo è stata Michela Vittoria Brambilla, leader del Movimento Animalista e candidata alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale Lombardia 1: “Per intervistare Galliani ho pensato ci volesse un giornalista, poi mi sono ricordata di aver dato l’esame di stato da giornalista così sarà un’intervista tra candidati”.

Inevitabilmente i successi ottenuti col Milan al fianco di Berlusconi hanno fatto da filo conduttore della serata, anche se è emersa la figura di un Galliani imprenditore: “Avevo creato una azienda che si occupava di trasporto dei segnali televisivi. Ero uno dei tanti imprenditori brianzoli. Ho iniziato a lavorare per Berlusconi ai tempi di Telemilano 58, gli fornivo materiali ma non l’avevo mai conosciuto. Il 1° novembre 1979 mi invitò a cena e mi chiese se ero in grado di costruire tre reti televisive in ambito nazionale. La Rai ne aveva tre e, per competere, anche lui ne voleva lo stesso numero. Mi disse che se ero disponibile avrebbe acquistato il 50% della mia azienda, l’Elettronica Industriale, al prezzo che volevo io”.

E poi la passione per il Milan, acquistato da Berlusconi alla fine del 1985: “Allora ero vice presidente del Monza. Tra gli amici di Berlusconi ero io l’esperto di calcio”. Gli aneddoti tra calcio e televisione si sprecano: “Il 18 luglio 1986 quando i giocatori arrivarono all’arena in elicottero fui io a proporre come colonna sonora la ‘Cavalcata delle Valchirie’ poiché avevo appena visto il film Apocalypse Now”. Oppure quella volta che per la finale di Coppa dei Campioni 1989, che si sarebbe disputata a Barcellona contro la Steaua Bucaresti, andò in Romania a comprare tutti i biglietti destinati ai sostenitori avversari: “Lo stadio era da 90mila posti e la metà era destinato ai nostri avversari. Non era ancora caduto il muro di Berlino e sapevamo che pochissimi di loro sarebbero venuti a vedere la finale. Andai con l’aereo di Berlusconi in Romania e comprai tutti i biglietti. A Barcellona vincemmo 4-0 davanti a uno stadio completamente rossonero”.

Su chi siano stati i tre giocatori più forti del Milan in sala si è aperta la discussione anche se il podio di Galliani vede Van Basten, Baresi e Kaka. Adesso, però, la decisione di scendere in politica: “Berlusconi me lo ha chiesto più volte, ma fino a quando sono stato amministratore delegato del Milan ho rifiutato perché sapevo che avrei scontentato una parte di tifosi. Ora non potevo tirarmi indietro”.

Cosa pensa di poter fare in politica? “Sono un uomo del fare. Il mio dovere è essere vicino al territorio su questioni pratiche. Da imprenditore arrivare a Lecco e vedere tanti stabilimenti chiusi mi ha fatto piangere il cuore. Bisogna far ripartire l’economia altrimenti è un disastro e la flat tax è l’unico strumento”.

I punti fondamentali della campagna elettorale: “Meno tasse, meno stato, meno vincoli dell’Europa. Più solidarietà, più sicurezza, più garanzie per i cittadini”.