
LECCO – Lombardia Progressista, oggi pomeriggio, ha presentato i candidati lecchesi per le prossime elezioni regionali. Una lista civica di sinistra e ambientalista di donne e uomini che hanno deciso di impegnarsi per sostenere Giorgio Gori portando la Sinistra nella coalizione.
Pietro Radaelli, 19 anni di Abbadia; Stefano Sacco, 36 anni di Mandello; Monica Capodanno, 59 anni (assente per motivi di salute) e Monica Piva, 63 anni di Mandello. Questi i nomi dei candidati che andranno a sostenere Gori. Presente all’incontro anche Guido Galardi, del coordinamento promotori della lista, consigliere regionale dal 1990 al 2000 e Senatore dell’Ulivo dal 2006 al 2008 e presidente delle Coop Lombarde: “In Italia c’è la necessità di un profondo cambiamento. Il Centrodestra non ha governato bene. Siamo una forza che vuole tenere insieme il contro sinistra e all’interno del programma di Gori porteremo la nostra visione su alcuni punti”.
Territorio e ambiente, istruzione e diritto allo studio, il tema dell’immigrazione, questi sono solo alcuni punti della campagna elettorale di Lombardia Progressista. Pietro Radaelli, studente e rappresentante d’istituto del liceo Grassi: “Credo fermamente in un centro sinistra unito e pluralista. Finalmente possiamo battere le destre. Con Gori possiamo fare il salto di qualità”.
Stefano Sacco, insegnante del liceo Grassi, risiede a Mandello dal 2010: “Libertà di culto e moschee aperte a tutta la cittadinanza sono sinonimo di maggiore sicurezza – questo uno dei punti salienti della campagna – E poi lotta alla dispersione scolastica per cui la regione non ha fatto niente. E’ arrivato il momento di cambiare”.
E, infine, Monica Piva, 63 anni originaria di Monza da un paio di anni a Mandello: “Non ho mai fatto politica attiva, ho deciso di candidarmi dopo un’esperienza fatta per ‘hub Monza’ dove ho dialogato con giovani e pensionati per costruire un percorso amministrativo diverso. Il valore aggiunto di Lombardia Progressista è la partecipazione dal basso a differenza del Governo Maroni che ha fatto calare dall’alto le scelte per i cittadini. La partecipazione è faticosa perché significa mettersi in gioco. La partecipazione è anche il metodo utilizzato per fare il programma con Gori, una persona che viene dal basso”.

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