LECCO – Dopo aver manifestato il disappunto per voce dei consiglieri comunali Filippo Boscagli e Angela Fortino, il Pdl fa quadrato e si scaglia contro il possibile taglio del 10% di quel milione e 440 mila euro che attualmente il Comune di Lecco destina alle scuole materne non statali, a mo’ di contributo, lanciando una vera e propria campagna di sensibilizzazione battezzata “Guai a chi ci taglia”.
“L’amministrazione comunale ha annunciato il possibile taglio alle scuole dell’infanzia per una cifra tra i 70.000 ed i 140.000 euro alle scuole dell’infanzia di Lecco – si legge nel comunicato –
Stupisce e rammarica l’ipotesi di un taglio che il Comune si accingerebbe ad effettuare alla Convenzione nata, decenni orsono, non per fare un favore alle Scuole Materne non statali ma per sostenere le famiglie nel compito educativo, scegliendo di non accollare al Comune stesso l’onere della costruzione di altre Scuole Materne con tutti i costi che ne sarebbero derivati per la realizzazione, la manutenzione e la gestione delle stesse.
Ricordiamo che le 16 Scuole Materne non statali di Lecco accolgono più di 1000 bambini che, altrimenti, sarebbero dovuti restare a casa. Esiste invece un servizio eccellente, un’imponente opera educativa che aiuta le famiglia nel crescere i propri figli.
Senza tenere conto che un bambino che frequenta le scuole paritarie costa alla collettività molto meno di quanto spende il Comune di Lecco gestendo direttamente le sue scuole dell’infanzia.
Sarebbe facile polemizzare con questa Amministrazione Comunale che, in campagna elettorale aveva assicurato di voler “garantire continuità e qualificazione della convenzione in atto con il sistema delle scuole materne paritarie“.
Ogni taglio oggi ricade sulle famiglie domani, che pagheranno rette più alte o avranno servizi meno efficienti.
Siamo ben consci del fatto che non è certo un periodo roseo per i bilanci delle istituzioni, è fondamentale però decidere e sostenere le priorità per garantire alle famiglie risposte ai bisogni di oggi. Possibile che di fronte alla crisi il Comune si possa permettere di chiedere sacrifici alle famiglie? Possibile che di fronte a problemi di cassa vengano chiesti più sforzi a chi dovrebbe essere invece più tutelato?
Per questo oggi iniziamo una pressante campagna per tutta la città per chiedere che vengano tutelate le opere educative lecchesi ed i servizi ai cittadini.
Non tollereremo che alcun taglio venga fatto ad un servizio di eccellenza che risponde ai bisogni delle famiglie.”