LECCO – “Una vicenda grave e triste”. E’ il gruppo dei Giovani Democratici di Lecco ad intervenire sugli sviluppi dell’inchiesta Metastasi e sugli arresti del consigliere comunale Ernesto Palermo e del sindaco di Valmadrera, Marco Rusconi.
Sul primo, eletto nelle elezioni comunali del 2010 nelle liste del PD poi uscito dal gruppo qualche mese dopo, i giovani del PD spiegano: “Rifiutiamo fermamente che la figura politica e la vicenda personale di Palermo, venga strumentalizzata attribuendogli un qualche “titolo” di rappresentare il Partito Democratico lecchese o l’Amministrazione Comunale. Il sig. Palermo non è mai stato tesserato al Partito Democratico, non appartiene più da tempo al gruppo consiliare, non ha mai partecipato a nessuna iniziativa pubblica del Partito né ad attività svolte all’interno della sua organizzazione. Ci sembra quindi ingiusto e inaccettabile, oltre che diffamante, indicare Palermo e il suo operato come in qualche modo connesso o riconducibile al Partito Democratico lecchese: comunità alla quale non è mai stato legato e di cui non ha mai fatto parte”.
“Il sig. Palermo è stato candidato in quanto segretario provinciale dell’Udeur – proseguono i GD – Possiamo e dobbiamo discutere dei requisiti personali e morali del candidato e dell’adeguatezza di tale scelta, presa però squisitamente sulla base dell’opportunità politica. Ma se si cerca di strumentalizzare questa vicenda a danno del PD e se l’obiettivo politico è colpire strumentalmente Virginio Brivio per scalfire la sua popolarità di Sindaco e per offuscare i risultati ottenuti in questi primi 4 anni di mandato, ebbene noi denunceremo ogni vile tentativo in tal senso, pubblicamente ed in tutti i municipi dove si vota a maggio, e non permetteremo che questa vicenda ostacoli la vittoria del centrosinistra in tanti comuni della provincia”.

Virginio Brivio, secondo i Giovani Democratici, è” stato ferocemente e corrivamente coinvolto nelle suddette vicende da una parte della stampa […] ci risulta ridicolo scrivere una qualsiasi difesa di un personaggio pubblico che risponde alle accuse col proprio vissuto ed il proprio operato! Brivio ha una lunga e nota storia di palese e ferma opposizione alla mafia (rimandiamo a quanto riportava la stampa a novembre 2012) ed anche negli ultimi mesi da Sindaco di Lecco ha compiuto importanti scelte su questo tema, come ha lui stesso più volte ricordato”.
“Ribadiamo quindi con forza il nostro appoggio e la nostra fiducia, personale e politica, in Virginio Brivio – spiegano i GD per voce dei loro Segretari provinciale e cittadino, Vittorio Gattari e Oriana Sportelli – mentre registriamo con incredulità l’atteggiamento congiunto di certa stampa e di un certo associazionismo: non è serio avviare la macchina del fango contro una persona quando questa non è nemmeno indagata e annotiamo che evidentemente il cd metodo Boffo non è una prerogativa solo di alcuni ambienti”.
Riguardo a Rusconi e alla questione di Valmadrera, “la vicenda ci pare assurda, inspiegabile, e tanti punti non ci convincono nelle modalità e nella tempistica – scrivono – Conoscendo il buon lavoro compiuto nel Comune di Valmadrera, abbiamo appreso con grande stupore le notizie perché fino ad ora non avremmo mai avuto dubbi su Rusconi; mentre attendiamo che la giustizia faccia il suo corso, riteniamo giusta e doverosa la sospensione dal Partito e ci sentiamo di esprimere vicinanza alla famiglia. In ogni caso, tanto per gli avversari politici quanto per i nostri esponenti, restiamo fermi nel basilare principio di legalità: condanneremo senza sconti ogni abuso che risultasse accertato e, per il momento, seguiamo con attenzione lo sviluppo delle indagini.”
“Rivendichiamo come Giovani Democratici la provenienza da tradizioni culturali e politiche che hanno fatto della lotta all’illegalità un motivo fondativo – concludono – Rifuggiamo da etichette e generalizzazioni: ricordiamo che un Partito come il PD ha migliaia di rappresentanti impegnati a tutti i livelli delle varie amministrazioni pubbliche e, dunque, non deve sconvolgere (indignare si!) che qualcuno sbagli, ma ribadiamo con grande fermezza che chi sbaglia da noi paga (altrove spesso non è così..). Ci teniamo infine a ricordare che bisogna essere sempre in grado di distinguere fra le responsabilità personali e quelle collettive, così come fra le responsabilità giuridiche e quelle politiche. Troppo spesso ci si sbaglia o ci si diverte, confondendole”.

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