LECCO – Non è bastata la spiegazione del Comune, che aveva assicurato il rispetto di tutte le normative: la Lega vuole vederci chiaro riguardo ai lavori in “somma urgenza” agli impianti elettrici dei palazzi pubblici ed ha presentato formalmente un interrogazione, a firma del consigliere Stefano Parolari, nei confronti dell’amministrazione comunale.
“La Lega Nord ritiene opportuno e corretto che un’amministrazione verifichi le condizioni degli immobili comunali al fine di provvedere ad interventi manutentivi e conservativi rivolti soprattutto alla sicurezza degli utenti e degli operatori – spiega il segretario provinciale Flavio Nogara – Ma la Lega Nord ritiene altresi che un amministratore pubblico in tutte le fasi e procedure attuate non possa non tener conto dei fondamentali principi di garanzia della trasparenza con il rischio di ostacolare il principio della libera concorrenzialita’, che dovrebbero essere nel DNA soprattutto degli amministratori lecchesi dopo i gravi recenti fatti che hanno malauguratamente visto protagonista Lecco con i vari coinvolgimenti in Metastasi. La somma urgenza è una di quelle procedure da utilizzare con le dovute cautele”
L’obiettivo del Carroccio è anche quello di aprire “una riflessione nell’ ambito dell’organo di indirizzo che conduca ad attribuire al settore lavori pubblici le risorse necessarie per la programmazione gestione e controllo delle opere pubblico, nonché della manutenzione e ove necessario messa a norma dei beni comunali” spiegano dal gruppo consiliare.
In sostanza, la Lega chiede che le risorse necessarie vengano individuate all’interno del bilancio , procedendo con tagli in alcuni settori e attribuzione di quelle risorse ai beni comunali e di valutare in alternativa l’ uscita dal patto di stabilità ovvero sforare il tetto di spesa imposto dal Governo.
“Altra riflessione è l’ atteggiamento, nei confronti delle regole imposte dal Governo – sottolineano – 16 anni di patto di stabilità ovvero di tetto di spesa , al netto delle scelte anch’esse discutibili della amministrazioni locali, stanno producendo ritardi e contrazioni di spesa che concorrono a causare le situazioni oggetto dell’ interrogazione.
Secondo i dati diffusi dal Carroccio, la città di Lecco avrebbe un residuo fiscale di almeno 225 milioni di euro all’anno , ovvero da’ allo Stato solo con l’Irpef questa cifra; in più di quanto viene restituito. Lo Stato da al comune di Lecco come trasferimenti correnti solo 13,5 milioni di euro per l ‘anno 2016.
“Se si stima la spesa nella sola provincia di Lecco da parte del Governo nel 2016 per la gestione dei 1032 richiedenti asilo di cui il 90 % non avranno diritto all’ asilo, la spesa è di circa 13,118 milioni di €” scrive la Lega.
“L’ applicazione del tetto di spesa , le politiche cosidette di austerità hanno e avevano l’ obiettivo di diminuire il debito pubblico Italiano e l’andamento del rapporto DEFICIT PIL , si significa che nel 2010 era 117,21 % e ultimo dato al 31.12.2015 132,4 % ; per cui le politiche di austerità non solo non hanno ottenuto l ‘obiettivo ma la situazione si è aggravata ulteriormente. Questo è il fallimento dell’ Europa e delle Sua politiche abbracciate con entusiasmo dal Governo Nazionale”.