Il gruppo condanna compatto il centrodestra che ha lasciato l’aula
“Comportamento che non sorprende, ma non fermerà l’iter”
LECCO – Il gruppo di Fattore Lecco risponde al comportamento del centrodestra, ritiratosi dal Consiglio comunale impedendo l’approvazione della modifica dello Statuto comunale che avrebbe inserito il diritto dei minori ad esprimere le proprie opinioni e il dovere delle istituzioni ad ascoltarle. “Una decisa presa di posizione verso i gruppi di opposizione, accusati di voler impedire la partecipazione dei bambini e degli adolescenti e di un comportamento ipocrita che alle promesse di protezione dei più piccoli contrappone azioni opposte”.
“Lunedì sera il Consiglio comunale aveva l’opportunità di mostrarsi unito nel prendere l’impegno di ascoltare la voce dei bambini e degli adolescenti e di garantire loro il diritto di esprimere le proprie opinioni nelle forme più adatte a ciascuna età e alle diverse forme di espressione – hanno dichiarato congiuntamente i consiglieri di Fattore Lecco Mattia Bernasconi, Andrea Frigerio, Paola Frigerio, Saulo Sangalli, Stefania Valsecchi e Luca Visconti – Un’opportunità che è stata tradita dalla grave scelta delle minoranze di centrodestra di politicizzare il tema e di non partecipare né all’illustrazione della proposta da parte dell’Assessore Alessandra Durante, né al dibattito che ne è seguito, né tanto meno al voto”.
“Nonostante il sostegno responsabile dei gruppi di maggioranza e dei consiglieri Valsecchi e Tagliaferri, è mancato il raggiungimento della soglia dei due terzi dei componenti che ha impedito l’approvazione della modifica dello Statuto comunale – hanno aggiunto i sei esponenti del gruppo civico – Il comportamento dei consiglieri di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia-Lecco merita di Più-Lecco Ideale non sorprende e non fermerà l’iter, ma segnala un vero tradimento delle richieste avanzate a gran voce dal mondo educativo, composto dalle famiglie, dalle scuole e dalle associazioni, attori che da tempo contribuiscono a questo percorso».
“Si tratta di un comportamento ipocrita che nega il diritto dei minori ad essere ascoltati, messo in atto proprio da quella parte politica che quotidianamente si pone come paladina della loro tutela – ha concluso il gruppo guidato da Sangalli – L’ascolto di quella parte di città che non può accedere al voto e agli altri canali di confronto è un dovere che deve essere condiviso tra tutti gli adulti e che è giusto mettere nero su bianco. Nelle prossime settimane avranno ancora la possibilità di scegliere: perseverare nell’errore mettendosi contro i bambini e tutta la Comunità Educante o ravvedersi, sostenendo il provvedimento”.