Il Pd chiede soluzioni per i pendolari e la gestione dei disagi della Pedemontana
“E’ necessario chiarire le tempistiche previste per la chiusura legata ai lavori della Pedemontana e i servizi alternativi che la Regione intende sviluppare”
LECCO – Esaminare il futuro della linea S7, nota come Besanino, e presentare la proposta di riapertura della Seregno-Carnate: è quanto chiedeva l’interrogazione del Gruppo regionale del Pd, firmata dai consiglieri Gian Mario Fragomeli e Gigi Ponti, discussa in Aula nella mattinata di martedì 14 gennaio.
I due consiglieri sottolineano che il Besanino rappresenta un nodo ferroviario cruciale, che collega Lecco, via Molteno, alla Brianza e a Milano, e che ogni giorno viene utilizzato da migliaia di pendolari. “Per questo motivo, è fondamentale chiarire le tempistiche previste per la chiusura legata ai lavori della Pedemontana e i servizi alternativi che la Regione intende sviluppare, al fine di garantire la continuità del servizio per i pendolari” spiegano Fragomeli e Ponti.
“È necessario che la Regione individui un modello di esercizio adeguato, tenendo conto delle caratteristiche dell’infrastruttura ferroviaria e delle esigenze del territorio. È essenziale sviluppare un’offerta di servizio che, al di là dei bus sostitutivi, possa gestire il traffico aggiuntivo causato dai cantieri della Pedemontana – continuano Fragomeli e Ponti – Per questo riteniamo cruciale la riapertura della tratta Seregno-Carnate, una linea che rappresenterebbe un valido supporto nella gestione dei disagi legati ai lavori della Pedemontana”.
In particolare, Fragomeli sottolinea che: “Per la direzione Lecco, ossia sul tratto della Brianza che si collega alla nostra provincia, si potrebbe pensare a una navetta, in modo da garantire il viaggio dei pendolari senza interruzioni. Inoltre, secondo quanto riferito dall’assessore ai Trasporti Lucente, i lavori della Pedemontana e la parziale chiusura della tratta ferroviaria inizieranno non più a giugno 2025, come annunciato inizialmente da Pedemontana durante l’assemblea di Macherio lo scorso 18 dicembre, ma a settembre 2026. Questo significa che ci sono ampi margini per definire un piano concreto. Ora non resta che mettersi al lavoro per il bene del territorio”.
Infine, Fragomeli evidenzia: “Ora è fondamentale la disponibilità che l’assessore ha dato ad aprire un tavolo tecnico in funzione alla richiesta che abbiamo presentato, ovvero riunirci con gli amministratori del territorio in modo da affrontare la questione anche dal punto di vista tecnico”.