Nel corso della seduta l’approvazione di due variazioni di bilancio
Poi l’approfondimento riguardo l’eventualità del tempio crematorio
LECCO – La seduta della seconda Commissione di Palazzo Bovara si è aperta ieri sera, 27 giugno, con l’elezione del nuovo presidente, dopo le dimissioni dal ruolo del consigliere Alessio Dossi (AmbientalMente Lecco). Il nome proposto è stato quello di Casto Pattarini (Pd): eletto con 17 voti a favore e 6 schede bianche.
All’ordine del giorno le variazioni di bilancio, illustrate dall’assessore al Bilancio Roberto Pietrobelli: “Si tratta di una delibera d’urgenza approvata dalla Giunta, che verrà ratificata nel prossimo consiglio comunale – ha spiegato – sono due gli argomenti: il primo riguarda il progetto della riqualificazione della biblioteca per mezzo di un finanziamento del Pnrr, in questo caso ci sono stati semplicemente scambi di capitoli per 176 mila euro. La seconda variazione riguarda invece i Master Games, che ci vedranno partecipare con Como e Varese nel 2027. Era richiesto il versamento di una quota iniziale di 25 mila euro entro la metà di giugno, finanziata con 20 mila euro dal progetto della parete di boulder e 5 mila euro da iniziative culturali e turistiche”.
Il dibattito sul tempio crematorio
La restante parte della seduta si è concentrata sul Piano regolatore comunale cimiteriale, con un approfondimento sulla possibilità di prevedere un tempio crematorio. E’ stato l’assessore Pietrobelli a invitare alla seduta l’ingegner David Cannelli, di Veritas Spa Multiutility (società partecipata del Comune di Venezia) che gestisce tre forni crematori in Veneto.
“La cremazione in Italia ha raggiunto il 36,4% – spiega Cannelli – nelle regioni del nord troviamo numeri più significativi, che invece scendono fra il centro e il sud. Da 71 impianti crematori nel 2015, siamo arrivati a 91 nel 2023 sul territorio nazionale. E’ un dato anche che la presenza di un forno crematorio nel bacino comunale o nei dintorni spinge alla decisione di questa tipologia di sepoltura”.
Le domande sei consiglieri Pietro Regazzoni (Pd) e Alberto Anghileri (Con la Sinistra cambia Lecco) si sono concentrate sulla sostenibilità economica dell’impianto: “La Regione Lombardia ha sempre detto di ‘no’ al progetto perché i numeri non sarebbero sufficienti”, è intervenuto Anghileri.
“I dati 2020-2021 – ha risposto Cannelli – ci dicono che 1200-1500 cremazioni all’anno rendono sostenibile l’investimento. Con 300 mila residenti in provincia di Lecco e la mortalità del 10 per mille, avremmo un bacino da 3.000 decessi all’anno con una percentuale di chi sceglierebbe la cremazione al 60%. Sulla carta i numeri perché un forno crematorio sia sostenibile ci sarebbero”.