Residenti di Chiuso in municipio per dire ‘no’ al deposito nell’ex cava
La Pozzi chiede una sospensione in Provincia. Il sindaco ottiene di rimandare la decisione
LECCO – Sarebbe dovuta arrivare questa sera, nel consiglio comunale di lunedì, la decisione del Comune sulla realizzazione di un deposito di materiali edili inerti all’interno dell’ex cava di Chiuso, il punto è stato però ritirato poche ore prima della discussione in municipio.
L’azienda Pozzi Strade, proprietaria dell’area, già la scorsa settimana aveva chiesto alla Provincia, responsabile della procedura, di sospendere l’iter di autorizzazione per consentire ulteriori approfondimenti e anche il Comune, lunedì, ha deciso di rinviare la discussione a data da destinarsi.
L’amministrazione comunale è chiamata a dare il proprio parere sulla variazione del piano regolatore che è necessaria alla Pozzi Strade per attuare il suo intervento. Quell’area, infatti, è stata destinata dall’ultimo PGT ad un futuro sviluppo residenziale, pur contenendo da mezzo secolo una storica attività aziendale.
Da settimane i cittadini, riuniti nel comitato, esprimono i loro timori riguardo all’impatto dell’intervento sul quartiere e lunedì sera hanno portato a Palazzo Bovara la loro contrarietà al progetto, con un presidio all’esterno del municipio e con la loro presenza in aula.
Punto rinviato
Rinvio della discussione era nell’aria. La comunicazione ufficiale è arrivata nel pomeriggio a firma dell’ufficio di presidenza del Consiglio Comunale che “ha approvato ad unanimità la richiesta di sospensione avanzata dal sindaco Virginio Brivio” ha spiegato il presidente Giorgio Gualzetti
Una decisione che non ha mancato di suscitare qualche perplessità. Perché se la discussione è stata rinviata, “ a quando?” ha chiesto il consigliere Alberto Anghileri di Con la Sinistra Cambia Lecco.
“Nel momento in cui la Provincia risponderà alla ditta, detterà i termini e noi ci adatteremo ai tempi della Provincia” ha riferito Gualzetti.
Lega all’attacco
Per la Lega “non è chiaro il motivo di questo ritiro – ha sottolineato Stefano Parolari – se la richiesta di Pozzi Strade non cambierà radicalmente nella sostanza, o se non sarà ritirata, non muterà la necessità di esprimersi del Consiglio Comunale riguardo alla variazione del PGT”.
“La situazione è stata gestita male, è mancata l’informazione ai cittadini che hanno saputo della richiesta solo a dicembre – ha ricordato Cinzia Bettega – La parola partecipazione, con cui spesso riempite i vostri discorsi, è stata svilita”.
“Positiva – per Giovanni Colombo – la mobilitazione dei cittadini che hanno agito insieme per fermare una cosa che non ha né capo né coda”.
Sindaco: “Rinvio per petizione”
Il rinvio? La richiesta di sospensione avanzata dalla Pozzi alla Provincia non c’entra, ha voluto chiarire il sindaco Brivio: il Comune avrebbe rinviato la decisione sull’intervento nell’ex Cava per annettere alla discussione la raccolta firme (oltre 500) depositata dal Comitato.
“Non una generica raccolta firme – ha precisato il sindaco – ma una petizione di iniziativa popolare protocollata nella mattinata di oggi. Questo è l’elemento principale del rinvio. Vero – ha detto Brivio – nella sostanza non cambia la necessità di esprimersi da parte del Consiglio, ma non sarebbe coretto proceduralmente non tenere conto di tutti gli elementi emersi nelle ultime ore”.
Dichiarazioni che Colombo della Lega, vice presidente del consiglio comunale, non ha condiviso (“Lo si sapeva da sabato che il punto sarebbe stato rinviato”) subito smentito dal presidente Gualzetti: “Impossibile, la comunicazione è arrivata solo questo pomeriggio”.
Cittadini “più confusi di prima”
I residenti di Chiuso hanno assistito al botta e risposta dai banchi del pubblico. “Ce ne andiamo più confusi di prima – hanno spiegato dal Comitato – ci sembra di assistere ad una commedia degli equivoci. A nostro parere sarebbe stato più serio affrontare questa sera la discussione e arrivare ad una decisione”.