Il consigliere regionale e Sottosegretario risponde al primo cittadino lecchese sui tagli al Trasporto Pubblico Locale
LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
Mi spiace non aver potuto sbugiardare in diretta il sindaco Gattinoni, ma mi ero già allontanato dalla sala delle celebrazioni del cinquantesimo di LineeLecco nella mattinata di ieri. Non sorprende il cattivo gusto di utilizzare una ricorrenza festosa per fare polemica strumentale e faziosa contro Regione Lombardia, né tantomeno la reiterata abitudine di dare ad altri la colpa per ciò che si è incapaci di gestire, abitudine che è ormai la cifra più riconoscibile della giunta Gattinoni.
Mi preme ricordare che Regione Lombardia è prima in Italia per risorse stanziate sul Tpl, solo nel 2022 con 223 milioni di euro di risorse proprie a fronte, ad esempio, di qualche decina dell’Emilia-Romagna, su una competenza amministrativa che non è di esclusiva competenza regionale. La Giunta lombarda, inoltre, si resa è protagonista in Conferenza Stato Regioni per la richiesta di un aumento del fondo nazionale trasporti che nel giro di quattro anni arriverà a 450 milioni.
Il taglio prudenziale del 10% dei trasferimenti alle agenzie del Tpl, a cui in maniera superficiale fa riferimento il Sindaco, è stato necessario a seguito dell’accoglimento di una sospensiva un ricorso al Tar Lombardia proposto dall’Agenzia del Tpl di Milano, Pavia, Monza e Lodi, e non di una volontà politica di penalizzare il trasporto pubblico locale.
Il sindaco Gattinoni, il primo nella storia che riesce a far perdere alla società LineeLecco 250mila euro con previsioni ancora più fosche e senza più attenuanti come il Covid, vorrebbe far pagare a Regione le scellerate politiche che ha imposto all’azienda come quella dei biglietti gratis per tutti i ragazzi (indipendentemente che le famiglie possano pagarli o meno, in perfetta linea con la loro idea di società che prevede di togliere ai poveri per dare ai ricchi). Pensi piuttosto a non imporre a LineeLecco l’acquisto torrenziale di gadget, le sponsorizzazioni urbi et orbi o la realizzazione di piazze e rotonde che non figurano nell’attività caratteristica di LineeLecco: l’azienda non è un bancomat del Comune. Per non parlare delle tensioni con la dirigenza della società alle quale si vogliono imporre decisioni amministrative penalizzanti, al di fuori della dinamica tra socio e società controllata (Linee Lecco non è un settore amministrativo del Comune): lasci che i dirigenti facciano il loro mestiere in autonomia.
Gattinoni, nella sua vita professionale, dovrebbe averne viste tante di aziende ben gestire. Si sforzi di ricordarsi come funzionavano. Altrimenti finirà che i primi 50 anni di LineeLecco saranno anche gli ultimi.
Mauro Piazza
Sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia con delega Autonomia e Rapporti con il Consiglio regionale