Zona rossa, Erba (M5S): “Fontana fomenta il malcontento popolare”

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Raffaele Erba (M5S)

Il consigliere regionale Erba replica duramente alle parole di Fontana

“Siamo all’inimmaginabile – commenta -: un Governatore regionale arriva al negazionismo scientifico pur di alimentare il malcontento, noncurante del prezzo che potrebbe far pagare ai cittadini”

MILANO – “La Lombardia è in zona rossa a partire da domenica. Il Governatore Fontana, ancora una volta, non ha perso occasione per polemizzare su una decisione condivisa da lui stesso con il Governo e ha dichiarato che i lombardi non meritano questa punizione”. Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Raffaele Erba, replica alle parole del presidente della Lombardia.

“Con queste parole il Governatore Fontana non fa altro che soffiare sul fuoco delle tensioni sociali. La Lombardia è già sotto pressione da diversi mesi, sta vivendo un momento molto difficile”, premette Raffaele Erba. “Getta benzina sul fuoco e non risolve i problemi. Le dichiarazioni del governatore rischiano far esplodere una polveriera difficilmente controllabile. Dobbiamo capire che siamo ancora nel pieno di una pandemia dove ognuno di noi, cittadini e rappresentanti delle istituzioni, devono remare nella stessa direzione”, aggiunge il consigliere pentastellato.

“La strategia politica di Fontana è quella di fomentare il malcontento popolare. Un atteggiamento che fa male alla nostra Regione e soprattutto alle categorie più colpite – continua Erba -. I dati mostrano che siamo alle soglie di una terza ondata in Lombardia e il Governatore Fontana gioca con le vite dei lombardi. Tutti sanno, compreso Fontana, che il fattore centrale nella decisione del colore delle Regioni è l’indice RT, che stabilisce quanto velocemente sta crescendo il contagio. Secondo fattore sono gli altri 21 parametri che fotografano quanto il Sistema Sanitario Regionale può reggere all’impatto della nuova ondata pandemica e su cui abbiamo purtroppo visto molti punti deboli. Con un indice di crescita RT in Lombardia a 1,4, se non venissero adottate le opportune restrizioni, rischieremmo tra due settimane un’altra strage di innocenti su tutto il nostro territorio: chi governa la Regione lo sa benissimo ma non vuole riconoscerlo”.