LECCO – “In un momento in cui domina il sentimento di antipolitica, la Lega ci mette la faccia e scende tra la gente”. E’ il segretario provinciale della Lega Nord di Lecco, Ferdinando Pucci Ceresa, a dare il via all’iniziativa referendaria del Carroccio che il prossimo weekend (20-21 ottobre) vedrà impegnati i militanti in oltre 60 gazebi distribuiti quasi quaranta Comuni lecchesi.
Tre i referendum: l’attribuzione alle Regioni del 75% del gettito tributario complessivo prodotto sul loro territorio, la rifondazione dell’Ue e adesione all’area euro limitata ai territori che rispettano il pareggio di bilancio, l’introduzione del principio di ammissibilità per i referendum abrogativi sulle leggi tributarie così da poter intervenire sull’Imu.
A questi, si associa una quarta scheda nella quale viene chiesto al cittadino di scrivere il nome di un candidato per le oramai scontate elezioni lombarde: “Uno strumento importante per stimolare il nostro elettorato, dal quale ci attendiamo l’indicazione, magari anche con qualche sorpresa, del loro candidato preferito” ha spiegato il capogruppo della Lega Nord in Consiglio Regionale, Stefano Galli che ha poi commentato gli ultimi sviluppi in Regione.
“Quasi sicuramente le elezioni si terranno ad aprile – ha rivelato – visto che verranno a costare circa 50 milioni di euro. La nostra scelta è ricaduta su aprile affinché si unissero queste votazioni alle politiche. Se così non fosse, si dovrebbero sborsare altri 50 milioni e non credo che a bilancio ci sia questa possibilità”.
Sull’accusa rivolta loro da Formigoni e da altri esponenti Pdl di aver cambiato posizione nel giro di poche ore, Galli ha commentato: “A Roma non si è mai parlato di proseguo della legislatura, ma di elezioni ad aprile. Un avviso di garanzia in Italia oramai non si nega a nessuno, ma l’ndrangheta è tutta un’altra cosa. Oramai Formigoni è rimasto solo, si sostiene da sé”.